La Madonna dei Volterrani

È sorprendente il fatto che una «Madonna» (come quella che porta il titolo di Madonna di San Sebastiano), non dipinta né commissionata in loco ma proveniente dal di fuori, sia diventata – proprio essa – la Madonna dei Volterrani.

Volterra era piena, per così dire, di artistiche «Madonne», se voleva prenderne una come Patrona della Città, l’imbarazzo era solo nella scelta.

È avvenuto invece che queste immagini, più antiche, più famose, sono rimaste a decorare le chiese o a farsi ammirare nei musei della città, mentre la «Madonna di San Sebastiano» arrivata quasi clandestina in cerca di rifugio, ha conquistato letteralmente Volterra alla sua devozione.

Le vicende sono note. I Conventuali di San Francesco tolsero l’immagine dall’oratorio di «San Sebastiano» (donde il titolo rimasto alla nostra «Madonna»), in località detta «il Conco» presso Montecatini VdC e la trasportarono in un’altra piccola cappella anonima fuori porta San Felice. Tutto questo per nessun altro motivo fuorché quello di salvare l’immagine dall’abbandono e quindi dalla rovina.

Ma non furono i frati a «imporre» e neanche a propagandare la «nuova» devozione a questa immagine. Il movimento partì dal popolo e si fa il nome di un ragazzetto di dieci anni, Vittorio Gabellieri, come del piccolo veggente che reca ai concittadini un messaggio da parte della «Madonna di San Sebastiano».

Se fino a quel giorno – siamo ai primi del 1719 – la madonna di fuori Porta San Felice era stata oggetto di attenzione per i frati del vicino convento – e di loro soltanto – da allora suscitò l’interesse e il fervore di tutta la cittadinanza. Il piccolo Vittorio fu un buon messaggero e il suo annuncio «mariano» riscosse immediato successo. In quello stesso anno 1719 si presero a Volterra importanti decisioni per onorare in maniera degna la Madonna di San Sebastiano. La più coraggiosa fu quella di costruire una chiesa tutta nuova in onore di lei.

Per attuare questo ambizioso progetto si formò un comitato, cosiddetto dei «deputati sopra la fabbrica della nuova Chiesa in onore della SS. Vergine».

La prima delibera dei «deputati della Madonna» fu di aprire una sottoscrizione fra i cittadini per l’erigenda chiesa di San Felice, una chiesa che potesse stare alla pari, se non superare, in bellezza e sontuosità, le altre chiese di Volterra.

Quei bravi signori dei «deputati» non si limitarono a fare appello ai singoli, alle famiglie e ai vari enti cittadini; pensarono che era conveniente e necessario, trattandosi di cosa di pubblico interesse, sollecitare anche la collaborazione dell’Amministrazione civica. A tale scopo vergarono la seguente missiva, che siamo lieti di pubblicare così come ce l’ha cortesemente consegnata l’amico Mons. Bocci, archivista del Capitolo della Cattedrale. Si tratta di un «inedito» che egli ha pescato nell’Archivio Storico Comunale di Volterra C(nero) 86 carta 94.

DOMANDA DEI DEPUTATI

Ill.mi SS.ri Proposto e Priori della Città di Volterra.

I Deputati sopra la Fabbrica della nuova Chiesa in onore della SS.ma Vergine, e della miracolosa sua Immagine posta nell’Oratorio di S. Sebastiano, rappresentano alle SS.rie loro Ill.me, come per divina misericordia nacque ai mesi addietro negl’Animi d’alcuni de nostri Artigiani e Contadini una singolare devozione verso la detta Sacra Immagine sì che con popolare impazienza si diedero a gettare i fondamenti d’una Chiesa un poco più capace del piccolo Oratorio, che c’è al presente. Ma essendosi in breve tempo dilatata la devozione nei cuori della Città tutta, e specialmente della nobiltà Ecclesiastica e secolare, siccome ancora nei cuori circonvicini, è parso ai più sensati che la nuova chiesa cominciata riescirebbe ancor angusta al gran concorso della Gente, come infatti s’è riconosciuto, e si vede giornalmente. Per lo che si è risoluto fabbricare un tempio più ampio, e capace, benissimo disegnato, et ornato sotto la direzione del Signor Ferdinando Ruggieri Ingegniere fiorentino, il quale già ha mandato i disegni, che sono pervenuti nelle mani delle SS.rie VV. Ill.me con molta approvazione loro, e di chiunque gli ha veduti.

E già che non solo la Città nostra e il nostro Contado, ma ancora le Terre e Castelli circonvicini s’interessano in quest’Opera contribuendo Denari, Grano, Gioie, Materiali, e propri Sudori con tanta nostra tenerezza e edificazione. Si pigliano i Deputati l’ardire d’insinuare alle SS.rie VV. Ill.me se gli paresse bene proporre al generale Consiglio, che la Comunità nostra si ponesse a parte di questo Bene non solo per tirare sopra di sé le benedizioni della Vergine Santissima, ma ancora per animare con il suo esempio gl’altri alla continuazione nel presente fervore, e alle SS.rie VV. Ill.me fanno umilissima riverenza.

Benedetto Bardini per il Cav. Giulio mio fratello assente, uno dei Deputati mano propria.

Piero Sermolli altro Deputato mano propria.

19 Dicembre 1719 lett’all’ill.mo Signor Proposto e Signori Priori e rimessa al generale Consiglio ecc. 29 detto lett’in Consiglio ecc.

Ed ecco – sempre per le mani di Mons. Bocci che l’ha trascritto – il verbale del Consiglio della Città di Volterra, riguardante il costruendo «santuario» mariano cittadino:

IMPEGNO DEL CONSIGLIO

Archivio Storico Comunale Volterra registro A(nera) 223 carta 53.

Manuale di Consiglio vulgare.

A dì 29 Dicembre 1719 adunato il pubblico e generale Consiglio della Città di Volterra in numero sufficiente per trattare servatis servandis. Fu letta pari mente una comparsa de Deputati sopra la nuova Fabbrica della Chiesa della Miracolosa Immagine della Santissima Vergine colla quale rappresentano che questo Pubblico voglia concorrere ancora esso ad imitazione di Tante Persone Pie e della Città e forestiere a dare qualche sussidio caritativo per detta nuova fabbrica della Madonna di S. Bastiano mentre dall’esempio del medesimo Magistrato resteranno animati gl’altri alla continuazione de sussidi caritativi.

Il medesimo Cav. Persio Falconcini consultò che terminato che sia il pagamento che si fa co Padri delle Scuole Pie darsi alla fabbrica della nuova Chiesa della Vergine Santissima di S. Bastiano.

Scudi Quattrocento e scudi Cento l’anno per farsi un nobile Altare. Voti favorevoli 30, contrari 2.

Derogata voti favorevoli 31, contrari 1. Confermata voti favorevoli 32, contrari O.

Con questa decisione presa dal Consiglio Comunale cittadino, alla unanimità, la Madonna di S. Sebastiano cominciò ad essere – possiamo dire ufficialmente – la Madonna dei Volterrani.

© Pro Volterra, RINO BIONDI
La Madonna dei Volterrani, in “Volterra”