Francobolli su Volterra

Il 10 luglio 1930 le Poste Italiane dell’allora Regno d’Italia emisero due serie di francobolli, una per posta ordinaria e una per posta aerea, per commemorare il IV Centenario della morte di Francesco Ferrucci. La serie di posta ordinaria è composta da quattro valori: 20 Cent. in colore carminio vivo, 25 Cent. in verde vivo, 50 Cent. violetto vivo, 1.25 Lire in celeste


FRANCESCO FERRUCCI ALL’ASSEDIO DI VOLTERRA

A metà del Cincquecento Volterra, sottoposta alla Signoria dei Medici, si ribellò a Firenze. Francesco Ferrucci, con la nomina a Commissario di Campagna delle genti dei fiorentini, venne inviato a Volterra per riconquistarla. Con il sostegno di quattro compagnie di cavalleria e sette di fanteria, si preparò all’assalto dei bastioni e delle trincee che bloccavano Via Firenzuola, appena dentro Porta a Selci. Il francobollo carminio da 20 centesimi di lire rappresenta proprio questa immagine: Francesco Ferrucci al centro a cavallo che insieme al suo esercito si prepara a salire la collina su cui si erge Volterra. Il profilo di Volterra visibile in secondo piano si mostra dal lato della Fortezza Medicea, con la corretta visuale di chi viene da Firenze. Il francobollo ci lascia una narrazione premonitrice da individuarsi nella postura del cavallo di Ferrucci, il quale viene raffigurato con una zampa sollevata. La simbologia equestre ci suggerisce che la morte di Francesco Ferrucci è arrivata in seguito ad una ferita riportata in battaglia.

Questo francobollo fu stampato dall’Officina carte valori di Roma, in calcografia, su carta bianca, patinata neutra, non autoadesiva, non fluorescente. Bozzettista e incisore: Dino Tofani.

L’esercito, dopo una sanguinosa battaglia, cui partecipò in prima linea lo stesso comandante, espugnò le posizioni dei volterrani. Entrato in città, infine assaltò le posizioni nemiche presso piazza Sant’Agostino. La mattina seguente, Ferrucci inviò un messo ai volterrani minacciando che avrebbe messo a ferro e fuoco la città se questa non fosse ritornata all’obbedienza di Firenze. I volterrani, esausti dai combattimenti e privi di rinforzi, accettarono.

Poco tempo dopo, arrivò in sostegno a Volterra un distaccamento dell’esercito spagnolo. La controparte seguiva gli ordini di Fabrizio Maramaldo, un capitano di ventura, che pose prontamente l’assedio alla città. Prima di iniziare la battaglia, il mercenario calabrese inviò un tamburino a Ferrucci per intimare la sua resa, ma questi lo impiccò senza ripensamenti con il tamburo al collo ad un merlo della porta San Francesco. Fu un atto non previsto neppure nei distinguo nella pur eccessiva permissività dei codici militari del tempo, allorché Maramaldo, carico di odio e rancore, irruppe senza mezzi termini per la conquista di Volterra. Ferrucci, sebbene ferito non cedette mai; si impose sul nemico in più momenti in cui la sconfitta costò oltre cinquecento morti.


MARAMALDO UCCIDE FERRUCCI

La figura di Maramaldo è così introdotta per spiegare i francobolli verde, viola e celeste da 25, 50 e 1.25 centesimi di Lire in cui mostrano Ferrucci inteso a morire per mano di Maramaldo, nel momento in cui quest’ultimo disse: “Ammazzate lo poltrone per l’animo del trombetto qual impiccò a Volterra”. Tale scena seguitò le vicende di Volterra e trova protagonista Gavinana, famosa per la omonima battaglia in cui i due generali si scontrarono di nuovo rispettivamente per la conquista e la difesa di Firenze. Questa volta fu Ferrucci a soccombere in battaglia e in tale frangente prima fu ferito in campo, poi ucciso a sangue freddo dallo stesso Maramaldo contro ogni regola di cavalleria. Celebre la frase del Ferrucci morente che lo disprezzò con un: “Vile, tu uccidi un uomo morto!”. I tre francobolli furono stampati dall’Officina carte valori di Roma, in calcografia, su carta bianca, patinata neutra, non autoadesiva, non fluorescente. Bozzettista e incisore: L. Marchesi.


RITRATTO DI FRANCESCO FERRUCCI

Nel quarto francobollo la vignetta raffigura Francesco Ferrucci di profilo. Questo francobollo non ci riguarda né direttamente né indirettamente, ma ci è utile per capire un certo stato d’animo al quale i volterrani non rispondono. La sua posa è statuaria ed eroica; dopo la sua morte, il generale divenne un modello da prendere come esempio, in linea con i sentimenti di orgoglio nazionale che in epoca risorgimentale gli si attribuiva. Di contro Maramaldo fu dipinto come un grande cattivo; non a caso, essere un “maramaldo” o disporre di un atto “maramaldesco” per antonomasia, sono sinonimi di essere o fare azioni spregevoli da uomo malvagio, spavaldo e prepotente soprattutto con i deboli, gli indifesi, gli sconfitti. Il disegno fu realizzato da Dino Tofani; la particolarità del francobollo è costituita dal suo valore nominale di Lire 5 + 2 Lire di sovraprezzo. Il sovraprezzo, di uso comune per quel periodo veniva spesso istituito per finanziare opere assistenziali, restauri ed altro. Le 2 Lire furono, in questo caso devolute a favore del Comitato per le onoranze al Ferrucci.

Fino a pochi anni fa Volterra aveva in seno una via dedicata a Francesco Ferrucci, però c’è da dire che la storia locale non ha mai visto di buon occhio questa figura; le sue gesta militari seppur eroiche furono mosse a sfavore di Volterra, che invece mirava ad essere indipendente da Firenze. Di conseguenza, per fare pace con il proprio orgoglio campanilistico con delibera numero 14 del 28 gennaio 2014 divenuta efficace dal 7 luglio 2014 la Giunta Comunale ha così provveduto a rinominare Viale Francesco Ferrucci in Viale Franco Porretti. Mossi da un senso più patriottico si è deciso così di dedicare la via ad un personaggio che ha reso grande Volterra e non il contrario. Franco Porretti contribuì in maniera determinante alla valorizzazione dei beni storici e culturali cittadini in qualità di presidente della Pro Volterra, ruolo che ha interpretato con grande autorevolezza per oltre venti anni. Ma soprattutto Porretti viene ricordato per essersi battuto nel 1996 contro il progetto della nefasta mega discarica, vincendo una sfida che se fosse stata accettata, come auspicato da larga parte della politica del tempo, avrebbe distrutto ogni ambizione volterrana al turismo.


IX CENTENARIO DELLA BASILICA CATTEDRALE DI VOLTERRA

Per fare di Volterra unica protagonista di un francobollo si è dovuto attendere quasi novant’anni da quella comparsata con Ferrucci. Nel 2020 venne emesso un francobollo per celebrare il nono centenario della dedicazione a Santa Maria Assunta della cattedrale di Volterra, da poco tornata a risplendere in tutta la sua bellezza dopo i sostanziosi interventi di restauro durati più di un anno. Fu la stessa diocesi di Volterra a comunicare che il ministero per lo Sviluppo economico, accogliendo la richiesta del vescovo mons. Alberto Silvani, aveva ufficialmente pubblicato sul proprio sito, nel programma filatelico per il primo semestre dello stesso anno, l’emissione di un francobollo celebrativo raffigurante la basilica cattedrale di Santa Maria Assunta.

Il 10 novembre 2020, giorno esatto dell’anniversario del giubileo della cattedrale, Poste Italiane comunicò quindi l’emissione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il Patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato al duomo di Volterra, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10€. L’emissione fu congiunta con la Città del Vaticano. Tiratura: quattrocentomila esemplari.

Il francobollo fu stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in calcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Bozzettista e incisore: Maria Carmela Perrini. La vignetta raffigura una prospettiva della facciata della Basilica Cattedrale di Volterra; a sinistra svetta il Campanile e, a destra, sullo sfondo, s’intravede un particolare della Torre Campanaria del Palazzo dei Priori. Completano il francobollo la scritta “BASILICA CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTA –  VOLTERRA” la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

L’annullo filatelico di primo giorno di emissione fu disponibile presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale di Volterra. Oltre al francobollo vennero prodotti cartoline, tessere e bollettini illustrativi; potevano essere acquistati presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it. Per l’occasione fu realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata e affrancata e una busta primo giorno dell’emissione italiana e una quartina, il francobollo singolo, la cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno dell’emissione della Città del Vaticano, al prezzo di 30€.

© Volterracity, MARCO LORETELLI