Monday
10:00 - 17:30
Tuesday
10:00 - 17:30
Wednesday
10:00 - 17:30
Thursday
10:00 - 17:30
Friday
10:00 - 17:30
Saturday
10:00 - 17:30
Sunday
10:00 - 17:30
15 Dicembre, 2019 16:24 local time
All’inizio del novecento Brunellesco Dello Sbarba, bisnipote di Rosa Gherardini Del Giocondo, geologo, chimico e naturalista, avvia acquisti e vendite di palazzi in Volterra. Alcuni tra questi è il palazzo Fattorini già Riccobaldi Del Bava in via Roma, il quale riceve un grande restauro nel 2016.
Il Palazzo Fattorini si trova in via Roma. La facciata è corredata da due lapidi che contornano il portone principale. Alla sua destra trovi la targa in bronzo con ritratto di Giordano Bruno e allegoria del suo martirio, datata 1910. Alla sua sinistra invece puoi notare la targa in bronzo con il ritratto di Francesco Ferrer y Guardia e allegoria del suo martirio, datata 1969. L’Ente preposto alla loro conservazione adesso risulta essere il Comune di Volterra.
L’inaugurazione della targa è l’occasione per ribadire il legame antico fra la parte libertaria ed anticlericale della città di Volterra, e il personaggio spagnolo. Infatti, la targa è la copia esatta di quella inaugurata in occasione del primo anniversario dell’esecuzione di Ferrer e distrutta successivamente negli anni Venti dalle squadracce fasciste.
Il resto dell’edificio fu invece costruito nel XVIII secolo dalla famiglia Guarnacci unendo diversi corpi di fabbrica preesistenti e creando una nuova facciata ingentilita da finestre decorate con mascheroni, al di sopra di una delle finestre del pianterreno si conserva ancora oggi lo stemma della famiglia che operò questo ammodernamento.
Il palazzo passò nel XIV secolo alla famiglia Rapucci che lo cedette a quella dei Caffarecci nel Quattrocento; venne poi venduto alla famiglia Guarnacci nel Seicento, che costruì la parte settecentesca posta più ad Est. A partire dal Novecento divenne di proprietà della Società Cooperativa degli Alabastrai, oggi è in parte di proprietà della Cassa di Risparmio di Volterra. Fu in questo palazzo che venne conservata la collezione antiquaria di Mario Guarnacci che andò in parte a costituire il primo nucleo del museo di Volterra. Non tutte le opere vennero lasciate alla comunità, fra quelle che vennero vendute ricordiamo in particolare una statua di marmo raffigurante Ercole ad altezza naturale.
Il resto dell’edificio fu invece costruito nel XVIII secolo dalla famiglia Guarnacci unendo diversi corpi di fabbrica preesistenti e creando una nuova facciata ingentilita da finestre decorate con mascheroni, al di sopra di una delle finestre del pianterreno si conserva ancora oggi lo stemma della famiglia che operò questo ammodernamento.
Il palazzo passò nel XIV secolo alla famiglia Rapucci che lo cedette a quella dei Caffarecci nel Quattrocento; venne poi venduto alla famiglia Guarnacci nel Seicento, che costruì la parte settecentesca posta più ad Est. A partire dal Novecento divenne di proprietà della Società Cooperativa degli Alabastrai, oggi è in parte di proprietà della Cassa di Risparmio di Volterra. Fu in questo palazzo che venne conservata la collezione antiquaria di Mario Guarnacci che andò in parte a costituire il primo nucleo del museo di Volterra. Non tutte le opere vennero lasciate alla comunità, fra quelle che vennero vendute ricordiamo in particolare una statua di marmo raffigurante Ercole ad altezza naturale.