Categoria: Sociologia


Il quotidiano e i luoghi di Volterra nel catasto del 1429-30
Questo studio offre un contributo alla conoscenza della vita familiare e quotidiana e dei luoghi di Volterra e delle sue pendici nel 1429-30. Si basa sullo spoglio completo dei registri del Catasto dell'Archivio di Stato di Firenze.

L’impegno assistenziale nelle due guerre mondiali
La Confraternita fu impegnata, di lì a poco, a far fronte all’assistenza richiesta dalla popolazione e dai molti profughi trasportati nel nostro territorio dalla Grande Guerra. Non pochi problemi alla sopravvivenza delle Misericordie creò il successivo regime fascista quando, nel…

L’elevatura della Misericordia ad Arciconfraternita
La nuova Compagnia, già aggregata da quasi due secoli a quella della Morte e dell’Orazione esistente a Roma, fu insignita nel 1800 del titolo di Arciconfraternita e, ispirandosi agli ordinamenti della simile istituzione fiorentina, elesse, per la prima volta nel marzo 1802, dodici capi…

I secoli misericordiosi dopo la peste
Passata la bufera della peste la Compagnia prese a riorganizzarsi, ricercando soprattutto contributi finanziari a sostegno della sua attività visto che, per carenza di denari, era stata costretta nel 1630 a vendere anche un locale, posto in Firenzuola, dove erano tenute le assemblee dei…

La peste del Manzoni in Volterra
Nel 1631 lo Compagnia della Misericordia si trovò a fronteggiare una nuova tremenda epidemia di peste, anzi la peste per eccellenza, la più celebre, quella che due secoli più tardi ci fu raccontata da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi. Si trattò di una sciagura che, scendendo da nord, si…

I primi fratelli della Misericordia
Niente sappiamo di sicuro riguardo all’anno in cui questa lodevole Istituzione iniziò la sua attività anche se possiamo individuare un termine “ante quem” al 2 Aprile 1291. In tale data infatti si apriva nella nostra città un ospedale grazie all’iniziativa di Boccio di…

La Misericordia nel Cinquecento
Nel 1511 terminava, per così dire, la preistoria della Compagnia della Misericordia e, poiché in tale anno la Confraternita fu formalmente eretta a sodalizio religioso, le notizie su di essa si fanno più frequenti e sicuramente attendibili per la disponibilità di adeguata documentazione. In…

Il palio di San Martino
Si correva la tradizionale corsa podistica detta il Palio di San Martino. Il vincitore diveniva l'incontrastato «cornucrinito» dell'anno, con diritto a conservare sino alla corsa dell'anno successivo lo stendardo ricevuto in premio.

Le associazioni di mutuo soccorso
Oggi parliamo delle diverse associazioni di mutuo soccorso e di assistenza, che hanno avuto vita in Volterra dal 1851 e per un lungo periodo di anni sono state di efficace aiuto a tante famiglie bisognose.

Pionieri dell’Automobilismo Volterrano
Abbiamo cercato di rievocare qualche ricordo delle vecchie automobili che, alla folle velocità di dieci, venti chilometri all'ora, si avventavano sulle apocalittiche strade che salivano al nostro poggio.

Il vestire, l’arte della lana, del ritaglio e gli accessori
Cittadini e gente della campagna indossavano abiti di lana o di lino che era più pregiato e quindi meno comune. Le famiglie abbienti comperavano le stoffe di pregio anche dai mercanti forestieri.

Strutture familiari nel rinascimento
La generica famiglia volterrana dell'epoca era di tipo «patriarcale»: il padre aveva autorità sui figli di casa anche con moglie e prole proprie ed era responsabile degli atti fiscali.

Le vicende e le tensioni sociali dall’introduzione del Catasto
Una situazione molto problematica, la Volterra del 1429 vive fatti molto gravi e ne risente per le ribellioni del popolo nei confronti dei supervisori fiorentini.

Accademia dei Sepolti
L'Accademia dei Sepolti, una fra le istituzioni cittadine più antiche e curiose; venne fondata il 17 marzo 1597 da quattro giovani volterrani.

Sulle orme di Salvator Rosa
Pittore, incisore e poeta italiano di epoca barocca. Nato partenopeo, attivo oltre che nella sua città, anche a Roma, Firenze e Volterra; fu un personaggio eterodosso e ribelle, dalla vita movimentata.

Intorno al Palazzo Minucci Solaini
Con un salto entrai nel palazzo Solaini bussando alla prima porta dove a quell'epoca c'era un laboratorio di scultura e dove speravo di essere accolto come garzone. Ricordi di una vita fa!

L’anima del Mandorlo
II «vicolo» cominciava ad animarsi all'inizio delle primavera: nei mesi invernali la tramontana tirava troppo forte e solo di rado ci lasciavamo tentare anche a neve alta, dalla frenesia delle pallate.

Vincenzo da Filicaia
Un poeta arcade governatore di Volterra alla fine del Seicento, Vincenzo da Filicaia detto Polibio Emonio sarà considerato uno dei poeti più importanti del suo secolo.

Vicini, ma lontani
Noi “ragazzi delle mura” eravamo pochi, vaso di coccio tra vasi di ferro, e quindi ci alleavamo ora con gli uni ora con gli altri vendendo la nostra prestazione mercenaria in cambio di qualche figurina di ciclisti.

Dei ribelli e dei briganti
Esclusa quella del 2017, l'ultima vera evasione che fece tanto scalpore fu quella della banda dello Zoppo; un'evasione che fece epoca, in quanto era notorio che dalla fortezza medicea non era facile svignarsela. Erano gli anni Venti del Novecento.

Politica, società e cultura dal Risorgimento alla Repubblica
L'Europa moderna nasce con la diffusione dei principi dell'illuminismo esaltati dalla Rivoluzione francese: l'età napoleonica spazza via un pò ovunque i residui medievali. Un cambiamento radicale per la nostra città.

Tra puzzi e profumi
Una memoria d'artri tempi per i nati e cresciuti sù sopr'al bel Poggio dove 'l vento del Settentrione spella vivi e 'l macigno rifila pedatoni a tutt'andare come e dove gli sgrilla.

La palla dentro bottega
Per accedervi dovevamo scendere lo sdrucciolo, mezzo buio e maleodorante a causa dell'orinatoio posto proprio all'inizio della discesa, sotto il palazzo Campani.

Nocca
Non ho mai saputo quale fosse il suo vero nome, eravamo ragazzi e tutti, ricordano lo chiamavano Nocca e lui rispondeva come se quello fosse il suo vero nome.

Le Gremignaie
Donne in cappello, intente a sciamannare l'erba, nel fiume stanco e senza rattaio: sono le Gremignaie, raccoglitrici della gramigna, tanto gradita al cavallo.

Quella brutta ferita di Terzo
Era venuto in licenza di convalescenza Terzo, rimasto ferito nella prima fase della decima battaglia dell'Isonzo. Un piccolo aneddoto di vita campagnola.

La caccia all’omo nero
In una Volterra arcaica e sempliciona si credeva all'omo nero. Era stato visto più volte un uomo calarsi giù dal muro della Via di Castello e dileguarsi tra le tenebre degli orti.

L’Accademia del Casino dei Nobili
In ogni tempo, in seno a qualsiasi organizzazione sociale, si è sempre formato un circolo ristretto di persone, con una spiccata tendenza all'isolazionismo di stile oligarchico e borghese.

Quando si mangiava con la tessera
Erano tempi difficili in cui si pativa la fame. I duecentocinquanta grammi di pane giornaliero, tesserato, non era sufficiente neppure per colazione, da quanta fame si aveva in corpo.

Quando girava la ruota
Ragazze ingannate dal signorotto, dal primo amore, dal primo arrivato, dal padrone del servizio e, comunque, dopo l'inganno, non avevano altra scelta che pensare a far girare la ruota degli esposti.

Il leprosario di San Lazzero
Il nome di San Lazzero deriva dall'antico leprosario che a Volterra si era edificato per la cura dei lebbrosi. Oggi non rimane niente, ma un tempo svolgeva grandi funzioni.

Una estate umida
La ballonata classica si effettuava infatti nelle ore notturne e consisteva nel rovesciare un capace secchio d'acqua possibilmente pulita sulla persona prescelta.

La Ferrareccia in Piazza
Il punto di riunione più accreditato, specialmente al sabato, era la ferrareccia di piazza. I Notabili più autorevoli stavano seduti e gli altri facevano corona in piedi, andando e venendo.

La Compagnia della Misericordia
La Compagnia della Misericordia è certo una delle istituzioni più antiche della nostra città ancora meritevole della riconoscenza e della stima di tutti i Volterrani.

Gli incantatori volterrani
Quattro stregoni, incantatori a tempo perso, medicastri di dubbia bravura, ma personaggi unici della realtà volterrana: Minza, Melindo, Albino di Ribatti e Giacinto.

Le scampagnate volterrane di un tempo
Tradizioni che cambiano e scompaiono. Da San Girolamo a Poggio alle Croci. Dalla fiera dell'Era alla festa di San Cipriano. Da Santa Margherita al Poggio di San Martino.

Bella Che l’hai!
Volterra amante del vino. Spassoso seguito di Bacco in Toscana, l'amore per il vino e le più belle macchiette di una Volterra d'altri tempi.

Bacco in Volterra
Un breve componimento poetico in ottonari dall'andamento colorito e spumeggiante come il vino appena spillato, per rendere omaggio ai più famosi bevitori e briachi di Volterra.

Il Mercato di Volterra
Cosa è cambiato rispetto a ieri? Testimonianza del mercato di Volterra nel corso della storia. I cambiamenti attraverso una fonografia dialettale locale piena di ricordi felici e vivaci.

Don Luigi Pedussia
Prete tenace che aveva turbato il quieto vivere di tanta gente arretrata o addormentata. Centinaia di volterrani, allora ragazzi, ricordano con simpatia ed affetto il don Pedussia della loro gioventù.

I primi interventi del sottocomitato della Croce Rossa
La Croce Rossa di Volterra iniziò la sua attività nel 1910 sotto la presidenza del cavalier Ciapetti che per il successo dei sodalizi impegnò tutto se stesso e la sua famiglia.

La Cucina Economica
Il Pio Istituto aprì una cucina popolare economica allo scopo di fornire alla classe lavoratrice meno agiata cibi preparati secondo le regole dell’igiene domestica al puro prezzo di costo.

Il processo degli alabastrai
Grazie a Dio niente di tragico; si volle soltanto ottenere con la forza quello, che il flusso naturale del commercio, l'umanità e la giustizia non erano stati in grado di concedere.

Il Pio Istituto dei Buonuomini
L'Istituto dei Buonomini di S. Michele di Volterra fu fondato il 26 settembre 1553 in seguito al lascito testamentario di Giusto Turazza. Il compito dell'Istituto era quello di assistere i poveri e i miserabili.

Gli evasi del Mastio
L’evasione di Giuseppe Parenti, Oscar Scarselli e Giovanni Urbani dal famigerato Mastio di Volterra; la mirabolante impresa di due anarchici e un'acrobata.