Nel podcast di Dario Moccia per parlare di monete anche volterrane

Il mondo del collezionismo e della cultura nerd è un universo affascinante che, grazie a figure come Dario Moccia, sta trovando sempre più spazio sulla scena nazionale. Moccia, youtuber e divulgatore culturale, dedica il suo canale non solo a temi legati a manga e videogiochi, ma anche a oggetti da collezione di ogni genere, esplorando il loro valore storico, artistico, culturale. Attraverso il suo canale, tra i tanti progetti, porta avanti argomenti che spaziano dalle carte ai giocattoli, dai libri antichi ai fumetti, passando per francobolli e monete.

La sua attenzione al dettaglio grafico e al design degli oggetti di uso comune rende ogni video un viaggio non solo attraverso il valore storico degli articoli, ma anche attraverso l’estetica e la bellezza che essi incarnano. In questo contesto, per uno dei suoi salotti di dibattito per la rubrica Radio Tomodachi, Dario Moccia ha ospitato Magdi Nassar. Descrivere Magdi come un semplice numismatico chiamato per approfondire il tema della monetazione sarebbe riduttivo. In realtà, ed è motivo per cui alla fine ne parliamo, Magdi è un nostro conterraneo che ha completato gli studi superiori a Volterra presso l’Istituto Commerciale nonché Accademico dell’Accademia dei Sepolti di Volterra e, sebbene sia originario di Peccioli, nutre un amore profondo e viscerale per Volterra e per la storia della monetazione della nostra città, un aspetto che ha saputo trasmettere durante la sua partecipazione al canale di Moccia.

Nassar, con grande aplomb, si dimostra un relatore disinvolto, appassionato di storia e abile nel rendere accessibili i suoi concetti anche a chi non ha alcuna conoscenza numismatica. Durante l’ora e mezza di intervento, ha saputo catturare l’attenzione del pubblico, offrendo un’introduzione alla monetazione attraverso diversi esempi. Ha colto più volte l’opportunità di parlare della monetazione medievale legata a Volterra, arricchendo il discorso con aneddoti, curiosità e approfondimenti sul significato del grosso volterrano, oltre che sulla presenza e l’importanza storica della zecca volterrana.

Questo incontro ha offerto non solo l’occasione di approfondire il grosso volterrano e le sue varianti, ma ha anche evidenziato come gli oggetti da collezione, come le monete, possano fungere da veri e propri strumenti per esplorare la storia e la cultura, superando la mera concezione di collezionismo. Siamo grati a Magdi Nassar per aver portato la tradizione monetaria di Volterra sui canali di Dario Moccia, che oggi rappresentano un’importante finestra di visibilità per gli appassionati di collezionismo. Grazie a questa visibilità, è stato possibile mettere in luce una piccola parte della storia di Volterra e la sua tradizione monetaria di fronte a un pubblico più ampio, sottolineando il fascino che questi oggetti possono esercitare anche sulle nuove generazioni.

Nel video, Magdi Nassar fa riferimento, quasi in modo discreto, alla pubblicazione del suo libro dedicato alla monetazione volterrana, e non possiamo che consigliare vivamente la sua lettura. L’opera, intitolata “Le monete di Volterra. Vol. II. Il medioevo e l’età moderna,” (stampato su 123 pagine a colori su carta pregiata in formato cm 21×29,7 con copertina cartonata) rappresenta un’importante aggiunta alla storia numismatica della città. Nassar ha condotto una meticolosa ricerca e revisione, con l’intento di catalogare i diversi tipi di monete emesse dalla zecca di Volterra nel corso dei secoli, correggendo anche molte inesattezze che si erano accumulate nel tempo.

Il libro offre nuove prospettive sulla zecca volterrana, arricchendo il tema con immagini di alta qualità che accompagnano le descrizioni delle monete. Inoltre, include una sezione documentaria con trascrizioni di documenti d’archivio, fornendo così un contesto storico e culturale che arricchisce la comprensione di questi importanti reperti.

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FONTE
Dario Moccia, “L’incredibile storia delle Monete | Radio Tomodachi con Dario Moccia (ft. Magdi Nassar)”, video su YouTube, 10 set 2024.