Oltre all’orologio astronomico del Palazzo dei Priori e delle sue vicende fino ai nostri giorni, esistevano anticamente altri orologi da torre, di cui ho trovato traccia durante le mie ricerche d’archivio. Pur non essendo esaustiva la ricerca per la mancanza di alcuni volumi, tuttavia è possibile tracciare una breve storia di questi orologi minori.
> Sommario, Gli antichi orologi da torre
La documentazione storica dell’antica Badia Camaldolese è conservata soltanto parzialmente e non è stato possibile accertare se nell’edificio esistesse un orologio fino dalla sua primitiva costruzione.
Sappiamo che nel 1767 il padre Natale Guidi, visitatore camaldolese per la provincia di Toscana, donò all’abate della Badia di San Giusto e Clemente un orologio a “ripetizione e sveglia con cassa lunga di noce e specchi con statuetta di metallo indicante il tempo”, opera dell’orologiaro fiorentino Giuseppe Bargiacchi1.
Si trattava evidentemente di un congegno da camera di piccole dimensioni.
Un orologio a torre di grandi dimensioni venne invece collocato nel febbraio 1775, quando i religiosi commissionarono al suddetto Giuseppe Bargiacchi di Firenze un “orologio grande a cicloide con campana di peso di libbre centosettantotto”, al prezzo di 223 scudi. I registri di amministrazione riportano anche il pagamento allo scalpellino Giuseppe Sandrini per la fornitura di due pietre grandi per i contrappesi e il pagamento di 95 libbre di pozzolana per il campanile dove era situato l’orologio e l’intonaco del suo quadrante2.
Il congegno di Bargiacchi era “a cicloide”, cioè aveva lo scappamento a riposo ad àncora di Graham mosso da una ruota detta appunto cicloide ed aveva una batteria suonante sopra una campana. Oggi tale orologio non esiste più. Secondo quanto precisato da un tecnico che si occupa della gestione dell’ex convento nel cortile dell’edificio si intravede ancora oggi un disco disegnato sulla parete, dove sicuramente si trovava il quadrante, ormai scolorito ed illeggibile.