Il sottocomitato della Croce Rossa

Nel 1968 la «Crocerossa Italiana» fu inclusa nell’elenco degli Enti inutili da sopprimere, ma i nostri Governanti non avevano tenuto conto, fra l’altro, che la stessa faceva parte della «Crocerossa Internazionaìe», sorta a Ginevra nel 1864, a cui era legata da ben quattro convenzioni e che la sua Presidenza, per una prassi ormai affermata, veniva costantemente attribuita alla Consorte del Presidente della Repubblica.

I Governatori, con la Legge 382 del 1978, dovettero quindi provvedere a confermare l’esistenza della «Crocerossa» in Italia, ristrutturandone però le attribuzioni in base ai principi originari e scorporando da essa, con 1’Art. 70 della Legge 833 del dicembre stesso anno, tutti i servizi attinenti alla assistenza sanitaria che, col 1° gennaio 1980, beni e personale compresi, confluiranno nel Servizio sanitario nazionale.

Questi sommari ohiarimenti sulla situazione della «Crocerossa Italìana» mi sono sembrati necessari, perché in Volterra, anche da fonti qualificate, non ho potuto raccogliere che vaghe informazioni al riguardo.

In passato anche a Volterra fiorì un rigoglioso Sottocomitato della «Crocerossa» ed ebbe sede dapprima in una stanza del Palazzo Pretorio e poi a San Lino; ne furono Presidenti il Cav. Uff. Paolo Sensi-Contugi, il Generale Amedeo De Luigi e altri non meno meritevoli.

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Nel 1910 il Sottocomitato Volterrano era presieduto dal Comm. Ciapetti, a quell’epoca non ancora Cavaliere, che, solerte e attivissimo come sempre, si prodigava in ogni modo per un crescente successo del Sodalizio, impegnando tutto sé stesso e l’intera Famiglia, tanto da far iscrivere e diplomare al corso Infermiere, la moglie, la cognata e l’affezionata colf o fantesca secondo la definizione in uso a quei tempi.

Nell’anno 1910 il Sottocomitato iniziò la sua attività riuscendo a completare l’acquisto di una «tenda ospedale», che fu reso possibile grazie al contributo di una generosa offerta da parte del Sindaco Incontri a cui furono rivolti pubblici ringraziamenti.

Successivamente furono aperte le iscrizioni alla Scuola Infermieri e Infermiere, che si chiusero nel mese di luglio. Le domande di iscrizione al corso si ricevevano presso il dott. Pietro Cerr, nella sua Farmacia, verbalmente o a mezzo lettera.

L’inizio del corso teorico era previsto per il 1° di agosto, in piene ferie estive, cosa ai nostri giorni del tutto impensabile e che fa riflettere sulla evoluzione dei costumi e delle abitudini di vita.

Si prometteva che le lezioni, impartite da valentissimi medici, sarebbero riuscite «utili e dilettevoli insieme» e che le esercitazioni pratiche, da svolgere nello Spedale e nel Frenocomio, sarebbero state «di grande interesse».

Il Sottocomitato esortava: «si affrettino a iscriversi tutti coloro che non vogliono negare incoraggiamenti e aiuto alla buona e nobile iniziativa e che non intendono di rinunziare a formarsi un corredo di cognizioni utilissime».

Le cronache cittadine non registrarono purtroppo quale sia stato il successo numerico raggìunto da un invito così allettante e quanti degli iscritti siano riusciti a conseguire il diploma di Infermieri e Infermiere nel corso suddetto che, a quanto ci stato riferito, si concluse poi nell’anno successivo 1911.

Al silenzio delle cronache supplisce in parte la documentazione fotografica che qui presentiamo, scattata nel premiato Studio Vannucchi; documentazione che si riferisce solo alle Crocerossine, il che fa supporre l’esistenza di una seconda fotografia dedicata solo agli lnfermieri maschi, ma non potendo ammettere che la separazione dei sessi, allora strettamente imperante, dovesse riferirsi anche alla documentazione fotografica di una istituzione come la «Crocerossa», non resta ahimé che ipotizzare una totale mancanza di partecipazione maschile, il che ci pare deprecabile assai, ma che invece si verificò, come abbiamo potuto apprendere in seguito.

In atteggiamento composto e dignitoso, consono alla buona e nobile iniziativa e nella piena consapevolezza di aver meritato l’utile Diploma conseguito, si possono ammirare nella foto, da sinistra in alto, le neo Crocerossine: Mary Allegri, Maria Beltrami, Bice Ciapetti, Vittoria March2, Corinna Giustarini, Rina Biagi ed in basso: sig.na Mancini, i valentissimi Medici: Dott. Giuseppe Benini, prof. Oreste Baciocchi, Dott. Luigi Verdiani e la Riccarda Mannucci.

A quanto ci risulta nessuna delle otto Diplomate ebbe mai occasione di prestare servizio come Crocerossina effettiva ad eccezione della signora Mary Allegri che prestò lodevolmente la sua opera di infermiera nell’Ospedale militare allestito nel Seminario di Sant’Andrea durante la grande guerra 1915 – 1918, preceduta però dal docente Dott. Luigi Verdiani, che nel Marzo 1912 partì per la Libia chiamato telegraficamente, quale tenente medico della «Crocerossa», a prestare servizio nell’Ospedale militare di Bengasi, donde fece ritorno dopo tre mesi «entusiasta della bellezza delle nuove terre italiane e della fede dei nostri soldati»

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Nel gennaio del 1912, in pieno fervore patriottico, si era celebrata !a Festa del Fiore a beneficio della «Crocerossa». Tutti i distintivi tricolori, così come il calendario e le cartoline di Tripoli, furono editati a cura degli studenti delle Scuole Secondarie che si prodigarono con entusiasmo.

Nello stesso anno, a riconoscimento dell’operosa attività, il Presidente del Sottocomitato volterrano della «Crocerossa» figurava come tale, nell’elenco delle Autorità che presenziarono alla inaugurazione del tronco ferroviario Volterra-Saline, ma non ci risulta che fosse seguito dallo stuolo delle Crocerossine in divisa che avrebbero fatto spicco fra la folla plaudente e che avrebbero potuto rendersi utili in caso di incidenti, che fortunatamente non si verificarono.

Qualche settimana dopo un numeroso ed eletto pubblico poté assistere alla conferenza che la distinta signora Olarice Pierini di Pisa cortesemente tenne al Teatro Persio Flacco, sollecitata dal Sottocomitato locale della «Crocerossa» e dal Comitato Pro-Velatri. La bella conferenza arricchita di numerose interessanti proiezioni sugli episodi della nostra guerra in Libia, venne udita con interesse e frequentemente applaudita. L’incasso superò le lire 250 equamente divise fra i due Comitati organizzatori.

Con la manifestazione al Persio Flacco terminano le notìzìe di cronaca riguardanti il Sottocomitato volterrano della «Crocerossa» per il 1912; le notizie s’intende, ma non l’attività che proseguiva viepiù meritoria perchè operante in dignitoso riserbo.

© Pro Volterra, FRANCESCO BIANCHI
Il sottocomitato della Croce Rossa, in “Volterra”