Volterra, 21 agosto 1926

Caro diario,
sono già passate le 10 e lei non è ancora arrivata,
questa attesa mi ammazza…
Se non la convincerò a rimanere con me, non so cosa potrà succedere…

Giuseppa si rigirava fra le mani la pistola carica; era da un pezzo che ci pensava, aveva architettato tutto fino ad arrivare a procurarsi un’arma; voleva minacciare e distogliere la sua amica dal proposito di allontanarsi definitivamente da Volterra e sposare quel soldato di cui era innamorata. Se non l’avesse convinta era decisa a morire con lei.

Nascose l’arma nella tasca del grembiule e cominciò a ripensare che dai tempi della scuola di ricamo nel Conservatorio di S. Pietro, Pia era stata l’unica cosa per cui era valsa la pena di vivere.

Seppur così diverse, lei bruttina, zoppa, insignificante e la sua amica avvenente, con i capelli neri tagliati alla moda, si erano capite subito ed avevano iniziato una amicizia particolare che per Giuseppa era diventata così morbosa da non accettare la volontà espressa da Pia di condurre una vita normale lontana da Volterra. Pia non ne voleva più sapere di lei, voleva cambiare vita, diceva, aveva trovato lavoro in una sartoria nel centro di Firenze dove viveva da un po’ di tempo ospite di amici di famiglia. Si trovava bene a Firenze, aveva anche trovato un fidanzato, un soldato in servizio di leva e aveva scritto all’amica più volte di non voler tornare a Volterra e di voler cessare la loro amicizia particolare.

Giuseppa, disperata, sentiva sfuggire l’unico raggio di sole della sua vita, aveva dato appuntamento a Pia per tentare un’ultima volta di convincerla in occasione del ritorno di questa per una breve visita estiva ai suoi genitori.

Quando riconobbe i passi di Pia su per le scale del palazzo, il cuore prese a batterle forte e Giuseppa cominciò a tremare.

LA TRAGEDIA DI IERI NEL VICOLO DELLE BELLEDONNE
IL SUICIDIO DI DUE RAGAZZE

Un tragico fatto si è svolto ieri mattina nel vicolo delle Belledonne, nello stabile segnato col numero 2, dove in un quartiere al secondo piano, abita la famiglia di Chierici Dario. Ed è appunto nella casa del Chierici che si è svolta la tragedia che ha portato alla morte due ragazze ventenni: Giuseppa Chierici, figlia di Dario e Momini Pia, figlia di un ex agente carcerario in pensione. Poco dopo le 11 la Momini che abitava a Porta a Selci, si recava nella casa della sua amica Giuseppa Chierici. Cosa poi accadde tra le due ragazze non è stato possibile per il momento accertare. Sta di fatto che poco dopo le 12 la Giuseppa gettavasi dalla finestra della sua camera da una altezza di circa 9 metri. Raccolta da alcuni passanti, veniva subito trasportata all’ospedale in gravi condizioni e infatti dopo un’ora, l’infelice, cessava di vivere a seguito della frattura della base cranica. Ma un altro spettacolo si presentava agli occhi di alcuni cittadini che erano saliti nella casa del Chierici: in un angolo della camera giaceva il corpo esanime di un’altra giovane, la Momini. Raccolta e adagiata sul letto, si potè costatare che un rivolo di sangue usciva dalla testa. Sul pavimento si trovava spezzata una rivoltella automatica da cui erano partiti 2 colpi. In un tavolo, un bicchiere con acido muriatico. Avvertita l’Autorità Giudiziaria, si recava sul luogo il Pretore Avv.Filippi, il Maresciallo Quadrelli, insieme al Dott.Giusti il quale constatava la morte della povera Momini avvenuta fulmineamente. Il Pretore si recava poi all’ospedale per le indagini di legge. Sulle cause di questo tragico fatto che ha stroncato l’esistenza di due giovani vite nel fiore degli anni, svariate sono le versioni del pubblico, le quali appurerà poi l’Autorità Giudiziaria nella sua istruttoria. Il gravissimo fatto ha prodotto in città profondo dolore e impressione. 1

SUL FATTACCIO DI SABATO SCORSO

La tragedia di Via delle Belledonne che ha gettato in costernazione e in lutto due famiglie in ottime relazioni, ha continuato per diversi giorni ad essere l’argomento di tutti i commenti cittadini e la stampa quotidiana fiorentina, ne ha dati più diffusi e minimi particolari e ha pubblicato le fotografie delle due disgraziate vittime di questo fosco mistero. Martedì mattina, alla presenza del Giudice Istruttore del Tribunale di Pisa, Avv.Ceramelli, nella sala delle necroscopie del cimitero, venne fatta dal perito di settore Dott.Giusti, l’autopsia del cadavere della Pia Momini. Secondo quanto ci risulta, si è potuto accertare come due siano state le ferite da essa riportate: alla regione orbitaria sinistra col solo foro di entrata e spappolamento del globo oculare, ed altra più grave nella regione addominale, che provocò la morte istantanea. Mentre il primo colpo si ritiene essere stato esploso a circa due metri di distanza, il secondo venne sparato a bruciapelo. Compiute le costatazioni di legge, l’istruttoria non avrà forse ulteriori indagini essendo estinta l’azione penale con la morte di Giuseppa Chierici. E di questo tragico fatto che tanto ha appassionato e impressionato la cittadinanza, non rimarrà che un doloroso ricordo. 2

© Anna Ceccanti, ANNA CECCANTI
1 Dal Corazziere – Domenica 22 agosto 1926
2 Dal Corrazziere – Domenica 29 agosto 1926
P. Ferrini, Ancora una e poi basta, Ed.Migliorini, 1992