I mulini del volterrano

Intorno alla città di Volterra si dispongono numerosi mulini ad acqua, essi sfruttavano le correnti dei numerosi botri che scendevano lungo le pendici della collina che, pur non avendo una forte disponibilità di acqua, erano comunque sufficentemente ripidi da garantire una forte spinta alle pale che manovravano le macine.

In ogni caso tutti i mulini erano dotati di un sistema di gore e di bacini idrici che potevano essere utilizzati come riserva; i mulini si disponevano uno dopo l’altro lungo il torrente e, ovviamente, quelli posti più in basso erano i più privilegiati disponendo di una maggiore quantità di acqua.

INFERNO, PURGATORIO, PARADISO

Questi mulini erano molto numerosi, ne esistevano anche nel medioevo, ma non sappiamo quanti erano, siamo invece meglio informati riguardo a questo sistema di macinazione per quanto riguarda il Seicento ed il secolo successivo. Sappiamo ad esempio che nella valle di Vallebuona vi erano tre mulini disposti a schiera a poche centinaia di metri l’uno dall’altro e che avevano i significativi nomi di Inferno, Purgatorio e Paradiso. La maggior parte di essi era dotata del sistema “inverso”, mosso dal meccanismo che in Toscana era chiamato “Ritrecene”, consisteva in una condotta che passava sotto alla casa e in una pala orizzontale che muoveva l’albero per la macinazione.

Di tutti i mulini che esistevano intorno alla città i due meglio conservati e più famosi sono il Mulino di Docciola ed il Mulino del Comune.

MULINO DI DOCCIOLA

Il Mulino di Docciola, conosciuto anche col toponimo Casa, è un complesso rurale molto interessante che testimonia l’organizzazione lavorativa nel XVI XVII secolo. E’ formato da una serie di edifici di differente altezza con diverse funzioni d’uso. La struttura muraria è in prevalenza in pietra. Un lato del complesso è costituito da un mulino di cui si conserva il corridoio sottostante l’impianto della macina nel quale scorreva l’acqua che muoveva il meccanismo.

MULINO DEL COMUNE

Il Mulino del Comune è forse lo stabilimento di questo tipo più antico che esiste intorno Volterra. La casa colonica adiacente ad esso era già censita nel catasto leopoldino. La struttura muraria è in pietra con blocchi di grosse dimensioni. Vicino all’edificio, dove si trovava la macina, esiste tuttora una struttura con pianta quadrangolare che si restringe arrivando al mulino, che serviva per aumentare la forza dell’acqua anche in caso di siccità.

MULINO D’ERA

Località a circa 5 chilometri a Nord Ovest di Volterra, sulla strada per Pontedera. Prende il nome dal mulino che si trovava sulla riva del fiume Era. Oggi una parte dei fabbricati sono adibiti ad albergo e ristorante. Il mulino è l’edificio sulla destra andando verso Volterra, si vede ancora la gora ed il cunicolo per l’immissione dell’acqua verso la ruota della macina.

© Pacini Editore S.P.A., ALESSANDRO FURIESI
I Mulini del Volterrano, in “Dizionario di Volterra / II, La città e il territorio: strade – piazze – palazzi – chiese – ville e opere d’arte del volterrano”, a. 1997, ed. Pacini
G. CAClAGLI, Pisa, Pisa, Cursi, 1970- 1972, p. 1006.