Il Cratere Inghirami

Il nome di Giovanni Inghirami, illustre scienziato volterrano noto per i suoi studi sull’astronomia e sui fenomeni cosmici, figura da tempo sulle carte lunari. A Inghirami, vissuto nel XIX secolo, gli è stato dedicato uno dei crateri lunari, situato a 47,5° S – 68,8° W, nella parte sud-occidentale della Luna, vicino alla vasta pianura di Baade. Sulla Luna, i crateri spesso prendono il nome da scienziati, esploratori polari, astronauti e cosmonauti, onorando i loro contributi alla scienza e all’esplorazione e questa benemerenza riconosce il suo contributo alla comprensione del nostro spazio.

Il cratere Inghirami è una vasta depressione circolare, probabilmente formata da un impatto meteorico. Situato vicino al Mare Orientale, il cratere Inghirami si collega a una valle lineare chiamata valle Inghirami, che si estende radialmente dal bacino d’impatto per 148 chilometri fino oltre il confine settentrionale del cratere omonimo.

Verso Sud-Est, la valle si prolunga fino a una maestosa catena montuosa, formata dai materiali espulsi durante l’impatto che creò il cratere. Questo materiale ha generato altri piccoli crateri adiacenti, che portano anch’essi il nome Inghirami con appendici alfabetiche dalla B alla W, ordinati dal più grande al più piccolo.

Il cratere principale ha un diametro di 91 chilometri e una profondità di circa 3 chilometri. L’esplosione che lo ha generato ha modellato il bordo del cratere con creste lineari e piccole pianure, creando una forma irregolare. Il tempo e l’erosione lunare hanno in parte livellato queste irregolarità, ma numerosi piccoli crateri ancora segnano il bordo e l’interno del cratere. Un cratere più evidente è situato sulla superficie interna vicino alla parete orientale, distinguendosi per la sua prominenza.

Violente storie d’impatto che possiamo osservare con la mappa lunare ridefinita da Google Moon. Sopra, due foto2 scattate dall’Apollo che, come si può intuire, una ne indica la posizione del cratere sulla mappa lunare, l’altra in dettaglio definisce le alture e i dislivelli della superficie lunare in argomento.


LE SONORITÀ DELLO SPAZIO

Le dediche non finiscono qui. Nel vasto panorama musicale contemporaneo, emergono artisti capaci di creare mondi sonori unici e Richard Dart, artista di Brisbane specializzato in musica elettronica, ambient e alt.rock, si distingue per la sua capacità di evocare paesaggi suggestivi e potenti. Degno di nota è ad esempio l’album “Ambient Moon”, dove Dart presenta, tra gli altri, il brano “Inghirami”. Questa traccia di 3 minuti e 56 secondi, che a noi interessa ovviamente per patriottismo locale, è collocata al sesto posto nella tracklist e prende il nome proprio dal cratere lunare Inghirami.

“Ambient Moon” è una raccolta di musica ambient ispirata alla Luna, pubblicata nel 2017, e “Inghirami” rappresenta uno dei dieci momenti riflessivi dell’album, trascendendo tempo e spazio. La traccia si apre con un delicato tappeto sonoro, quasi etereo, che trasporta immediatamente l’ascoltatore in un’atmosfera sospesa e spettrale, per poi evolversi malinconicamente con espressioni minimali di pianoforte. Le sonorità, sapientemente miscelate, creano una sensazione di vastità, malinconia e vuoto, simile a quella che si prova osservando una foto della Luna, con la sua superficie arida e isolata. Ogni nota sembra risuonare nello spazio infinito, amplificando il senso di solitudine e contemplazione che la Luna stessa evoca.

La copertina? Semplice.

© Volterracity, MARCO LORETELLI

Approfondimenti

Giovanni Inghirami nacque a Volterra il 26 aprile 1779 dal cavalier Niccolò Inghirami e dalla marchesa Lidia Venuti di Cortona. Ebbe due sorelle e cinque fratelli: Curzio, Marcello, Inghiramo, Giuseppe, Francesco, Anna, poi sposa in casa Del Bava e Orsola coniugata in casa Desideri. Tra essi, meritatamente famosi, sono Curzio, studioso eminente di cose etrusche e locali, Francesco, storico della Toscana, archeologo, fondatore presso la Badia Fiesolana di un Istituto Poligrafico che stampò opere importanti sue e di altri dotti, Marcello, propulsore ed animatore della lavorazione e del commercio dell’alabastro.

> Scopri, Giovanni Inghirami


1 S. BERTINI Un Inghirami sulla Luna, in “Volterra”, a. giugno 1966; in “Scritti Volterrani”, Pisa, Pacini Editore, a. 2004, pp. 113-118
2 https://it.wikipedia.org/wiki/Cratere_Inghirami e https://www.google.com/moon/

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