Emilio (Moro I) Mannucci
I fantini volterrani, eroi di casa del Palio di Volterra, si contano sulle dita di una mano; Tabarre, Checche, il Sordo e il Cappuccino erano professionisti; il Gobbo, Tabarrino, il Moro I un po’ meno, e meno ancora, Argentino, Nellino della Carlottina ed altri ignoti che qualche volta si presentavano alle «mosse». Poi c’era un certo Genesio destinato a rimpiazzare qualche assente, malato, infortunato o diversamente occupato in servizi di trasporto con calesse, meno brillante, ma forse più redditizio.
Qui approfondiamo la figura di Moro I
> Sommario, Una lunga disamina sui cavalli
Mannucci Emilio, detto Moro I, nacque a Volterra il 24 novembre 1854; figlio di Alessandro e di Candida Innocenti, dimorò a lungo nel vicolo dei Castrati 2. A Volterra di professione faceva il fabbro, poi si trasferì a Reggio Emilia. Ebbe vita breve, per cui non possiamo dire molto di più; morì all’età di trentacinque anni il 23 febbraio 1889.
Per quel che ci riguarda sappiamo che era un grande appassionato dei cavalli; aveva talento come fantino alchè poco più che ventenne corse ingaggiato dalla Contrada della Lupa per il Palio di Siena del 16 agosto 1975. Fu la prima e ultima data da lui effettuata e il motivo di questo unico e solo tentativo, in cui non eccelse, forse è da attribuirsi alla cirsocele e alle notevoli vene varicose alla gamba sinistra, che gli costarono pure la sospensione della leva militare. In quella carriera gareggiò contro un altro fantino volterrano: Leopoldo Pasqualetti detto il Sordo.
16 agosto 1975, Lupa, Baio di G. Bartali
Il soprannome Moro è stato uno dei più usati nella storia del Palio di Siena. Ci risulta che quattro fantini abbiano vantato questo nomignolo a partire da Emilio Mannucci e Sabatino Guerrini che corsero alla fine dell’Ottocento. Pochi anni dopo troviamo Domenico Leoni vincitore di due Palii, quindi, più recentemente Giovanni Cuccui. A questi si aggiunge pure il famoso Genesio Sampieri detto “Il Moro”, vincitore di quattro carriere.