Leopoldo (Sordo) Pasqualetti

I fantini volterrani, eroi di casa del Palio di Volterra, si contano sulle dita di una mano; Tabarre, Checche, il Sordo e il Cappuccino erano professionisti; il Gobbo, Tabarrino, il Moro I un po’ meno, e meno ancora, Argentino, Nellino della Carlottina ed altri ignoti che qualche volta si presentavano alle «mosse». Poi c’era un certo Genesio destinato a rimpiazzare qualche assente, malato, infortunato o diversamente occupato in servizi di trasporto con calesse, meno brillante, ma forse più redditizio.

Qui approfondiamo la figura del Sordo.

> Sommario, Una lunga disamina sui cavalli

Pasqualetti Leopoldo, detto Il Sordo, nacque a Volterra il 23 gennaio 1848. Figlio di Marco di Pontremoli e Pieroni Rosa di Casta­gneto, fu il secondo di cinque fratelli. Leopoldo visse buona parte della sua infanzia e adolescenza con la famiglia in V ia del Mandorlo; si staccò dal nucleo familiare solo dopo i trentatré anni, quando si trasferì in Viale Vittorio Emanuele 29 con una tale Casinovi Maddalena, seconda moglie.

Leopoldo come i suoi fratelli Rodolfo, Remigio, Rinaldo e Riccardo affiancava il proprio lavoro a quello di fantino. Tutti avevano una passione smodata per le corse dei cavalli, ma solo Leopoldo e Rinaldo poterono assaporare i frutti del loro talento.

Il Sordo, come tanti fantini, partecipò nelle varie località toscane dove si organizzavano i palii o le corse alla lunga con fantino, compreso Volterra. A conferma di questo compare uno stralcio di processo nel quale viene imputato di aver investito una giovinetta di sette anni; Il 2 agosto 1874, in occasione di un Palio che si svolse a S. Marziale, vicino a Colle Val d’Elsa, il Sordo rimase deluso dalla prestazione di una sua cavalla e, come è consuetudine dei proprietari di cavalli, se la prese col fantino cui si era affidato, esprimendosi in questi termini: “se oggi ci avevo corso io, vincevo il palio, il mio fantino non è buono a nulla”. Dopodiché montò sul suo cavallo con tanta rabbia addosso che di lì a poco si ritrovò imputato per avere imprudentemente spinto alla gran carriera una cavalla da corsa da lui montata lungo la strada pubblica tra Volterra e Colle val d’Elsa, e per avere in tale circostanza urtato la ragazza Rinaldi Luisa, 7 anni, cagionandole varie lesioni, una fra le quali, cioè, frattura della clavicola sinistra che le impedì di avvalersi delle sue forze fisiche per oltre trenta giorni.

Incidente a parte, le qualità di Leopoldo erano davvero solide, alché quattordici giorni dopo lo portarono a gareggiare anche per il Palio di Siena, con interessanti soddisfazioni. Sedici sono le sue carriere al Palio di Siena dove vince il 16 agosto 1883 per la Contrada del Leocorno. Esordiente in Piazza del Campo a ventisei anni, il Sordo partecipò al Palio di Siena con costanza, dal 1874 al 1886, eccetto i tre anni di squalifica assegnategli per essersi permesso di spingere il proprio cavallo mentre era tra i canapi quando non era stato ancora dato il segnale di partenza; il fatto avvenne durante la carriera del 17 agosto 1979.

16 agosto 1874, Giraffa, Baio di P. Mari;
4 luglio 1875, Leocorno, Baio di M. Gigli;
16 agosto 1875, Leocorno, Sauro di A. Amadii;
2 luglio 1876, Aquila, Baio di A. Cimballi;
16 agosto 1876, Aquila, Morello di D. Tavanti;
2 luglio 1877, Leocorno, Baio di G. Mazzoli*;
16 agosto 1877, Leocorno, Baio di G. Giunti;
17 agosto 1878, Civetta, Baio di N. Nardi;
2 luglio 1879, Torre, Morello di A. Franci;
17 agosto 1879, Torre, Morello di G. Coradeschi;
2 luglio 1883, Bruco, Morello di A. Savini;
16 agosto 1883, Leocorno, Morello di G. Carlini (vince);
2 luglio 1884, Istrice, Baio di G. Coradeschi;
16 agosto 1884, Civetta, Morello di G. Carlini;
2 luglio 1885, Pantera, Baio di N. Nardi;
4 luglio 1886, Aquila, Baio di G. Bartali;
16 agosto 1886, Leocorno, Morello di P. Bellini;
(*Palio sospeso per sopraggiunta oscurità in seguito ad incidenti avvenuti per l’annullamento di una mossa).
© Volterracity, MARCO LORETELLI
BIBLIOGRAFIA
MORENO CEPPATELLI, “Tabarre, il fantino volterrano”, Betti, 2019
ILPALIO.ORG, Emilio Lazzeri
ILPALIO.SIENA.IT, Emilio Lazzeri