L’Era, la via per Pisa-Firenze e Villamagna

Questo studio offre un contributo alla conoscenza della vita familiare e quotidiana e dei luoghi di Volterra e delle sue pendici nel 1429 – 1430. Si basa sullo spoglio completo del registro 271 (più di 900 fogli) e parziale del 193 (enti religiosi), conservati nel fondo del Catasto dell’Archivio di Stato di Firenze.

La via che da Porta Fiorentina raggiungeva Pinzano e l’Era, continuava il suo itinerario verso Pisa e Firenze costeggiando poderi resi fertili dalla vicinanza del fiume.

Monte Aperti, tra l’Era e i torrenti Strolla e Capreggine, era sede dei vigneti di alcune famiglie di Montebradoni. Il distretto a monte era di pertinenza della villa di Cozzano, un centro antico (a. 754), sede un podere di Luca di Simone.

Anche Maiano e Cortilla, poco distanti da Monte Aperti, si trovavano uno sulla riva destra e l’altro sulla sinistra del fiume (di là da Era dove si dice Maiano). Vi avevano terre la Badia di S. Giusto, i Landini e altri abitanti di Montebradoni e S. Giusto. Il mulino di Suomina (S. Quirico), al limite della vecchia corte di Casezzano, apparteneva ai Lotteringhi. Altri mulini erano presso il torrente Capreggine.

Anche a Montese si trovava un bel podere con torre e chiostro intorno di Piero Verani e di Bartolomeo Visconti; a Vicarello c’erano una chiesa e il pascolo per le pecore di Francesca Mannucci. A Palagetto, sempre sul Capreggine, venivano citate due torricelle e una casa da lavoratore dei del Liscia; a Casale, un podere tenuto da Taviano di Galeotto a sua vita. Infine a Era, luogo non bene identificato, ma forse vicino a quelli sopra, un secondo podere con palagio, del Galeotti.

Nelle pendici settentrionali si estendeva il distretto della corte decaduta di Villamagna, limitato dall’Era e dal torrente Fregione. Una zona coltivata, a tratti pratata o boscosa era quella di Vallelunga e di Bocca di Forra, dove si trovavano un podere con casa grande da bestiame dei della Bese e le terre dei Cortinuovi. Borgognone, Ricavo, Spinavecchia presso la strada per Pisa erano altre località, sede dei beni dei conti di Montecuccori, di Corso Adimari, dei frati di Altopascio e di Nanni di Panazo.

L’antico pascolo pubblico di Villamagna, esteso tra le corti di Montignoso, Pietra, Camporena e Montecuccori, ora apparteneva agli eredi di messer Piero Contugi. Altri poderi erano di ser Antonio di Nanni di Taviano, dei Barlettani, dei Treschi, dei Broccardi-Bindi. Il podere del Barlettani aveva terre a Fonte della Villa, alla Pieve, al Poggio dietro alla chiesa, alla strada; mentre una casa dei Treschi era a pie’ della Torre.

Altre case, casette e prati si trovavano ad Agnano, Spedaletto e ai confini del distretto del Comune. Erano situate nelle località Campiano o vero Raghone (dei Fei e di altri), Sorbi, Raghone de’ Sorbi e Colle Chiuseri (dei Narducci e dei Cicini), Cerreto e Caggio (di Gugliemo di Nuccio).

Sempre a settentrione vicino alla città, erano ricordate dal catasto le terre, le vigne, i prati, i sodi e gli uliveti della Badia o dei privati della contrada di S. Giusto oggi scomparsa (le Balze). Alcune località sono ancora esistenti: Doccia, Cafaggiolo, Colle Lungo e, più lontano, Persignano e Lischeto, dove era un podere con torre dei Paganellini. Coltivazioni, intervallate da aceri (oppi), erano a Polveraia, Fagiano, Filettro, Tracolle, Poggio Fabbrico e Ghiacciano (Diacciano), nella bella e fertile zona compresa tra S. Cipriano, Montebradoni, l’Era e Pinzano. Altri luoghi con terre coltivate – Poggio al Frascato, Poggio Maroni e Fragucciano – non sono più identificabili.

Sulla via collinare diretta verso la Val d’Era si trovava anche la villa di S. Cipriano, occupata per breve tempo dai soldati fiorentini in marcia verso la città (vedi I capitolo). Vi erano ricordate case, colombaie, casette da strame, vigneti dal vino buono, prebende di canonici o proprietà della Badia, e i poderi dei Broccardi-Bindi e dei Ghieri. Nei dintorni altre località erano note per le terre di pregio: Fonte Boneldi o Borreldi, Colle Gambi, Fornello, Colestruzo, Cerbaia, Stregaia, Poggio.

La villa aveva anche una chiesa, detta appunto di S. Cipriano, sotto la giurisdizione della Badia di S. Giusto, citata per un debito di 2 lire all’anno da pagare al generale (di Camaldoli), per l’obbligo della celebrazione due feste annuali e per una tassa da pagare al chiericato di Volterra.

La vicina villa di Corbano invece aveva una chiesa intitolata a S. Lucia ed era poco popolata. Alcune case e terre erano dei della Bese e dei Ciardi (alle Chiuse). Nei dintorni una località si chiamava Poggio a Medaglia; tra Corbano, il Renaglia e l’Era si trovavano Camaggiori, Collevicchi e Ribatte.

Anche la villa di Fognano aveva una chiesa, intitolata a S. Michele, con un cimitero. Era abitata da alcuni lavoratori di Pratomarzio e vi erano ricordate le terre dei Cortinuovi e dei canonici. Una località nelle vicinanze era detta la Casa di monna Cinella.

Veniva ricordata, poi, tra Fognano e l’Era, la villa di Gello. Aveva una piazza, una chiesa detta di S. Iacopo a Fiorii e una fonte presso il fiume, la Fonte a Fiorli. Alcuni documenti ricordano le chiese di Gello e Fognano unite nel beneficio di S. Giacomo e S. Michele delle Ville, appartenente al prete ser Michele di Niccolaio.

Nelle vicinanze di Gello si trovavano le località Camaiano o Camiano, Morticcio e le case e i beni dei Bindi, dei Cinelli, dei della Bese e di altri47.

© Paola Ircani Menichini, PAOLA IRCANI MENICHINI
III. Società e lavoro in città e nelle pendici, cap. 16, p. 59, in “Il Quotidiano e i luoghi di Volterra nel catasto del 1429-30”, Ed. Gian Piero Migliorini, Volterra, a. 2007
47 Sul mulino di Somina, cfr. C. CACIAGLI, S. Quirico: come non fare un restauro nel Volterrano, in «Rassegna Volterrana» LXIII-LXIV; FURIESI, Le pergamene … , O.C., pp. 22 e ss. La strada di Maiano collega Prato d’Era a Mulino d’Era. Pretenziano e Gimognano sono cit. nel 100 I. La chiesa di Vicherello de Montese è cit. in A.S.F., Catasto, 428, f. 2v. S. Giacomo e S. Michele delle Ville in 193, f. 372r. Sull’ospedale di Verano a S. Cipriano nel 1348, le terre a Spinavecchia ecc., v. BATTISTINI, Gli spedali … , o.c., p. 707; CAVALLINI, Gli antichi spedali … , o.c., II, pp. 90, 91. Nel registro 271 troviamo Colaro o Carano per Corbano. I confini comuni con i beni della chiesa S. Marco ci fanno capire che dette località sono un’errata trascrizione (ff. 877r, 809v, 790v); qualche dubbio per Coiano (esistente) uguale Corbano. Sull’ospedale di Villamagna, v. CAVALLINI, Gli antichi spedali … , O.C., II, pp. 110. Gello di Fognano non è da confondere con Gello di Val di Cecina.