Il ritorno in Eccellenza si sviluppò sotto buoni auspici e la Volterrana fece il dover suo, alla brava. La squadra venne di nuovo affidata a Lombardi ed apparve rafforzata con il ritorno di Pellegrini dal Cecina a dare peso alla intera intelaiatura.
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Al termine i biancorossi risultarono in quarta posizione, alle spalle di squadre di grosso calibro (Cascina, Grosseto e Cecina nell’ordine) contro le quali combattè a parità di condizioni e senza timori reverenziali. Con il Grosseto furono due pareggi, con il Cascina ci fu la vittoria casalinga e lo stesso si verificò con il Cecina. Fu questa la soddisfazione più attesa in quanto, nel tradizionale derby (il vero, unico incontro di campanile, poiché altre gare con squadre vicine non ebbero mai il sapore delle battaglie con i cugini rossoblù) il Cecina ci faceva penare da anni e la vittoria era rimandata.
Quella volta la dea alata scese alle Ripaie, mentre l’Alabastri ben figurò anche in riva al Tirreno perdendo in maniera sfortunata una gara destinata al pareggio.
Altre belle e rotonde vittorie si segnalarono sul Cappiano (5-0), sull’Isola d’Elba (3-1) ed a Castelfranco contro il Tuttocalzatura (3-1). Naturalmente non tutto fu rose e non mancarono le delusioni quando, ad esempio, andammo a perdere ad Avenza contro una squadra già condannata alla retrocessione e strabattuta da quasi tutti in casa e fuori. Idem dicasi per la figuraccia contro la Cuoiopelli la quale, pur arrivando al termine alcune lunghezze dietro di noi, ci battè di brutto in entrambi gli scontri.
In ogni modo, torno a ripeterlo (episodi a parte), la Volterrana aveva disputato un campionato molto buono, mettendo in luce giocatori di prestigio (bene particolarmente Pellegrini, Gelli, Montagnani, Favilli) e dando al pubblico, al tirar delle somme, più gioie che dolori; i quali dolori erano già in agguato però subito dietro l’angolo.
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