Si parte per la riscossa

Un po’ di tempo fa la regina Elisabetta, riferendosi a clamorose vicende di corna in famiglia, parlò di “annus horribilis”, espressione latina che credo non abbia bisogno di traduzione alcuna. Tale era stato per tutti noi anche il decorso 1998-99, un anno che aveva visto una retrocessione che in partenza, nessuno aveva mai preso in considerazione, neppure lontanamente. Si trattava ora di risalire la china; e ce ne sarebbe voluta!

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Le retrocessioni costano care, in termini morali ed economici; a cader giù si fa presto, molto più difficile risalire e subito.

Il Consiglio Direttivo, rimasto felicemente compatto, si mise subito all’opera; fu confermato, come detto prima, Prunecchi che aveva ben operato a situazione ormai compromessa, entrarono in funzione il generaI manager Ivo Guarguaglini ed il direttore sportivo Giuliano Bulleri, si lavorò intorno all’intelaiatura della vecchia squadra (la quale non era poi male), furono effettuati azzeccati acquisti e si partì alla riscossa.

Nessuno infatti pensava di nascondersi dietro il classico dito o fare opera di falsa modestia. L’obiettivo era uno solo: tornare di volata in Eccellenza.

Certo, bisognava fare conti con avversari di valore, anch’essi decisi a salire o risalire. E che non sarebbe stata impresa facile, si vide subito al primo scozzo in Coppa Italia dove la Massetana (una delle futuribili appunto) ci mise alla porta senza tanti complimenti. Affiorarono alcuni dubbi ma sostanzialmente si guardò con fiducia al campionato.

Tale fiducia non fallì: i biancorossi partirono a razzo con una franca vittoria in trasferta ad Uliveto Terme dove segnò il gol della vittoria uno dei migliori giocatori degli anni precedenti, Luca “Licio” Gelli, il quale in futuro abbandonò per certe incomprensioni onde finire poi proprio ad Uliveto.

Esordio casalingo; toccò al Tuttocuoio sepolto sotto una valanga di reti quindi si passò a pareggiare sul campo della Massetana, saldando così il conto di cui ho detto sopra. Tutto filò bene ma il secondo incontro casalingo riserbò una piccola delusione sotto forma di un pareggio a reti inviolate con il modesto Cenaia (sia detto senza offesa; infatti poi retrocesse), delusione parzialmente rimediata con un altro pareggio a Castelfranco contro il Tuttocalzatura. Fu finora una lotta incerta. Fra i “papabili” sta emergendo il Pitigliano che viene affrontato nella sua tana il 24 ottobre. Si parla con molta fretta di spareggio (le vicende future saranno poi ben diverse) ma già emerge un indicazione, quella cioè che la Volterrana è più forte dei maremmani. Fu una partita durissima, costellata di falli, con un arbitraggio ostile (un regolarissimo gol annullato) e con molta sfortuna sotto forma dei pali della porta awersaria a respingere un paio di reti già fatte da Guarguaglini e C. Dura è la lotta in casa contro l’Albinia, matricola forte e ben preparata, però messa sotto; in questa partita vidi delinearsi la compattezza del complesso biancorosso. C’erano calciatori i quali stavano emergendo bene in un complesso sempre più armonico: Montagnani, la solita sicurezza in porta, i difensori Capitani e Sarzanini, a centrocampo Ticciati sempre più in crescita sotto ogni profilo, la consueta punta Guarguaglini sempre generosissimo ed un altro Prunecchi, Marco, figlio di Andrea, giovane promessa del calcio e del babbo, ormai realizzatosi appieno a suon di gol.

© Paolo Ferrini, PAOLO FERRINI
Si parte per la riscossa, è Eccellenza, in “Volterrana Gol”, Tipografia Conti – Poggibonsi, a. Marzo 1978