Ormai non è un segreto che ogni città di antiche, quanto sconosciute, origini possieda miti sulla propria fondazione e attribuisca origini imperiali alle sue istituzioni o ai ceti nobiliari più rilevanti nel Medioevo. Anche Volterra.
Prima di Bauer, nani, troll e folletti non esistevano. O meglio, esistevano, ma non avevano connotati visivi precisi, specifici. John si è ispirato anche a Volterra.
Secondo le tradizioni perdute tramandate oralmente riguardanti il folclore volterrano pagano esiste la figura curiosa di Ra, poi in qualche modo ripresa anche dalle iconografie cristiane. Quanto c'è di vero non si sa, ma questa storia va raccontata così come ci è pervenuta.
A chiunque siano appartenute, le tre teste scolpite nel tufo nero proteggono la porta da sempre. Tesi diverse si scontrano da sempre sul mistero e sul significato delle tre teste, consumate "dal vento australe e dalla vetustà del tempo"
La morte usciva di casa con il cadavere e poteva rientrarvi solo attraverso la porta dalla quale era sortita. Per i defunti allora veniva costruita questa piccola porta che veniva aperta soltanto per far uscire la salma poi richiusa per proteggere i vivi che ancora abitavano la casa.
Quelle macchie slavate che ancor oggi si notano sullo scalino e che assumono un più accentuato color rossastro quando la pietra bagnata sta per asciugare sono chiazze di sangue uscito dal corpo martoriato del vescovo-despota Galgano dei Pannocchieschi,
Forse sarebbe bastato un timido rintocco per richiamare l'attenzione di quell'infelice e salvargli la vita. Ma per l'ultima esecuzione, la più spietata, la più iniqua, la più abietta, quella perfida campana era rimasta muta.
Dalla metà del 1800 Le Balze sono state troppo spesso teatro di drammatici episodi di suicidio. La storia che però è arrivata fino a noi è quella di Neri Maltragi, di epoca antecedente. Si parla dell'epoca medievale.
Un fatto oscuro accadde in quel di Cecina, la scoperta della setta di Patar Tuan ha permesso di scoprire un profilo segreto e silente della Volterra degli anni Novanta che non conoscevamo.
Due sposi, Raffaella Adriani di 29 anni e Vittore Amaranti di 30 anni, alabastraio, abitanti in Via Franceschini, sono vittime della maldicenza popolare, gratuita, senza precedenti, fino a sfociare nel dramma del suicidio.
A colpi di accetta e pistola, avevano decimato la famiglia. Il vecchio Giovanni e Adamo erano caduti subito, poi era toccato alla Duilia. Agostina fu colpita da una pallottola dietro l'orecchio, ma sopravvisse per la sfortuna dei due assassini.
Storia d'amore finita male tra due ragazze ventenni del Vicolo Belledonne. Giuseppa dopo aver ucciso a colpi di rivoltella la sua compagnia Pia, vide unica soluzione quella di buttarsi dalla finestra di camera sua.
Sconvolse tutta Volterra e ancora molti anziani ne parlano, facendo riferimento anche alle storie che venivano cantate o recitate, come era abitudine di quei tempi, usanza questa che si ripete ancora oggi nel Sud.
Le ricerche svolte sulla stregoneria sono varie e molteplici, numerosi i percorsi scelti da studiosi appartenenti spesso a discipline diverse e diverse le interpretazioni, che variano secondo le epoche e i contesti culturali.
Il Ponte della Quagliera, posto all'incirca a metà strada tra Saline e le Moie Vecchie è sempre stato, fin dalla mia infanzia, la meta preferita di piacevoli passeggiate. Alcune mie memorie!
Le nostre nonne ci avevano raccontato più di una volta la storia della chioccia con i pulcini d'oro che per una strana magia se ne stava nascosta sul culmine del Poggio alla Rocca. Questa fiaba era forse l'ultimo anello di una serie di leggende che il passato ci ha tramandato.
Le giovani prossime al matrimonio si guardavano bene dal passar sotto la porta, non volendo assolutamente rischiare che Diana dall'Olimpo equivocasse il loro gesto e le costringesse a ripetere il suo mitologico voto di castità.
Se fu facile per San Barbato abbattere il secolare noce di Benevento fu più difficile sfrattare da Mandringa le malefiche allieve di Satana che schiamazzando vi si radunavano la notte del sabato.
La storia di Aradia è una entità viva e si evolve attraverso i bardi che si preoccupano da sempre di raccontarla. Bellissima pellegrina, la Santa Strega è nata a Volterra nel 1333; una delle figure venerate nella moderna Wicca.
C'è una casa di contadini all'inizio della collina, che conduce a Volterra ed è chiamata la Casa del Vento. La leggenda è legata al culto di Diana tra le genti del volterrano che perdurò per molto tempo contemporaneamente al cristianesimo.
In una Volterra arcaica e sempliciona si credeva all'omo nero. Era stato visto più volte un uomo calarsi giù dal muro della Via di Castello e dileguarsi tra le tenebre degli orti.
Sul colera scoppiato nel volterrano poco si sa, ma nel 1855 funestò Volterra in maniera tale che nel solo mese di agosto furono trasportati trentacinque malati al lazzaretto e sessantacinque cadaveri al cimitero
Quattro stregoni, incantatori a tempo perso, medicastri di dubbia bravura, ma personaggi unici della realtà volterrana: Minza, Melindo, Albino di Ribatti e Giacinto.
Un evento che mise in angoscia l'intera comunità volterrana: l'assassinio di tre contadini residenti in tre poderi della fattoria di Spedaletto. L'eccidio del 1951.
La peste che infierì a Volterra e nei Borghi nel 1631 provocò più di millecento morti. Una tragedia che colpì anche monna Ansidonia, protagonista di questa cronaca storica.