Oltre all’orologio astronomico del Palazzo dei Priori e delle sue vicende fino ai nostri giorni, esistevano anticamente altri orologi da torre, di cui ho trovato traccia durante le mie ricerche d’archivio. Pur non essendo esaustiva la ricerca per la mancanza di alcuni volumi,…
Passata la bufera della peste la Compagnia prese a riorganizzarsi, ricercando soprattutto contributi finanziari a sostegno della sua attività visto che, per carenza di denari, era stata costretta nel 1630 a vendere anche un locale, posto in Firenzuola, dove erano tenute le assemblee dei…
L’incertezza circa il futuro dell’istituzione di ricovero in San Girolamo rimase viva fino alla fine dell’Ottocento: il dibattito verteva circa la necessità, in effetti perseguita, di separare l’amministrazione della piccola sezione dei “dementi innocui” da…
Il “Sacro Militare Ordine Marittimo dei Cavalieri di Santo Stefano” venne istituito dal Duca di Toscana Cosimo I. Numerosi i volterrani che ne hanno fatto parte; qui l'elenco completo.
Il Settecento fu per eccellenza secolo di viaggi e di scoperte. Soprattutro gli Inglesi, oltre ai Tedeschi, vedevano nei tour in continente la conclusione e il coronamento della proprìa istruzione.
Come tutte le belle cose di Volterra, pure l'orologio pubblico, collocato sotto la torre del Palazzo dei Priori, ha una lunga storia da raccontare. E a dirla tutta anche molto travagliata.
Il nome di un volterrano, un illustre scienziato, si trova già da tempo sulle carte lunari. Si tratta del nome di Giovanni Inghirami, una biografia spaziale da leggere.
Ragazze ingannate dal signorotto, dal primo amore, dal primo arrivato, dal padrone del servizio e, comunque, dopo l'inganno, non avevano altra scelta che pensare a far girare la ruota degli esposti.
Il nome di San Lazzero deriva dall'antico leprosario che a Volterra si era edificato per la cura dei lebbrosi. Oggi non rimane niente, ma un tempo svolgeva grandi funzioni.
Nel medioevo le misure lineari non erano in metri, ma in braccia o in canne; ogni città aveva la sua unità di misura e per tal motivo imperava un grande disordine su questo campo.
Un volterrano ingiustamente trascurato dagli scrittori di storia locale. Economista illuminista nella Toscana dei Lorena del '700: il Giovan Francesco Pagnini.
Era uno dei giochi preferiti del Cinque-Seicento praticato a Palazzo Baldinotti, in uno stanzone diviso con una rete, dai re e dai gentiluomini che lanciavano una palla con la mano oppure con delle racchette.