Il “Sacro Militare Ordine Marittimo dei Cavalieri di Santo Stefano” venne istituito dal Duca di Toscana Cosimo I. Numerosi i volterrani che ne hanno fatto parte; qui l'elenco completo.
Nel duomo di Volterra ci sono venti stemmi; appartengono a confraternite, famiglie nobili e patrizie volterrane, ma l'ottavo, sul lato sinistro guardando l'altare maggiore, è di famiglia non volterrana: i Malaspina, perchè?
Nel Seicento vennero varate molte leggi a protezione delle piante, del suolo, del regime dei fiumi, e le pene per i trasgressori erano assai severe. Una legge molto particolare del Granduca di Toscana proibiva il taglio degli olmi.
Fra Volterra, Montecatini, Pomarance e stabilimento penale i casi di Colera nel 1855 furono 181. Numeri importanti ma contenuti grazie alle azioni vincenti perseguite per arrestare il virus.
Molti dunque sono i personaggi che, loro malgrado, hanno soggiornato nel castello. A cominciare dai superstiti della celeberrima congiura ordita dalla famiglia dei Pazzi contro Lorenzo il Magnifico
Egli fu uno scrittore volterrano discretamente famoso. Tra i suoi amici, che furono numerosissimi tra gli intellettuali ed artisti del tempo, ci fu anche il pittore Salvator Rosa.
Forse sarebbe bastato un timido rintocco per richiamare l'attenzione di quell'infelice e salvargli la vita. Ma per l'ultima esecuzione, la più spietata, la più iniqua, la più abietta, quella perfida campana era rimasta muta.
Il forestiero che sale al Poggio è sempre rimasto incantato della nostra città, dei suoi monumenti e, secondo la sua cultura, anche della sua storia. Ranieri Bernardino Fabri ci regala due sonetti dedicati a Volterra.
Il Concini ci invita a non dire più «che in Volterra sia fresco, che con questo esempio non vi sarà creduto». L'incredibile caldo volterrano del Settembre 1570.
Non sempre fra i due litiganti il terzo gode; a volte ha anche la peggio. Così almeno capitava ai tempi in cui quelle case aperte per contrastare il vizio della sodomia. Un fatto di cronaca nera del Seicento.
Ritrovata una antica lettera di Elena, figlia di Baldassarre di Michele Bava e vedova di Minuccio Minucci inviata a Francesco de’ Medici in cui ricorda la devozione alla casa regnante. Altri tempi!
Molto spesso il Seicento vien descritto come il secolo degli abusi e dei soprusi, forse per un'errata interpretazione manzoniana della storia, ma il documento che ci è capitato ci dice tutt'altro.
Il Settecento fu per eccellenza secolo di viaggi e di scoperte. Soprattutro gli Inglesi, oltre ai Tedeschi, vedevano nei tour in continente la conclusione e il coronamento della proprìa istruzione.
Grande considerazione ebbero il culto di santi e beati, la venerazione delle reliquie, le visite ai sepolcri, i pellegrinaggi e le processioni. La devozione popolare volterrana.
La Compagnia della Misericordia è certo una delle istituzioni più antiche della nostra città ancora meritevole della riconoscenza e della stima di tutti i Volterrani.
Dopo secoli il teschio in alabastro di Leonardo da Vinci ritorna in Italia in esposizione permanente nella città di Volterra, Un oggetto unico al mondo!
Curzio Inghirami si è divertito molto a burlarci con questo suo documento. Tanto serio e accurato da sembrare vero, e invece è una supercazzola tutta volterrana.
Giusto Turazza fondatore del Pio Istituto dei Buonuomini, la sua vita in breve e il corposo e particolare testamento con le sue ultime volontà. Una lettura di curiosità!
Tra i molteplici atti di Francesco Ferrucci la coniazione di una tipologia monetale è, forse, la meno nota ai più, ma non per questo la si può tralasciare.
Nel piccolo centro situato nella valle della Lima sulla montagna pistoiese, il volterrano Baldassarre dei Bardini divenne pievano della chiesa di Santa Maria Assunta.
Le disgrazie dal 1742 al 1743, un anno nero per Volterra. Prima le turbolenze del terremoto, poi le fameliche locuste. Come se non bastasse, pure la peste.
La lavorazione dell'alabastro dagli inizi del terzo secolo avanti cristo alla fine del novecento; generazioni di alabastrai che hanno reso Volterra il centro della manifattura.
Venuto più volte a Volterra per verificare le condizioni della fortezza trascurata da diverso tempo, Cosimo de' Medici se ne approfitta per visitare anche la vicina Montecatini.
La popolarità del culto a Ottaviano si mantenne in città nei secoli e il 21 settembre 1761 se ne volle solennizzare la festa dopo 12 anni di pausa con il dramma musicale l’«Eroe Cinese».
I monaci e i sacerdoti dell'Abbazia di San Giusto e le spese per le cerimonie pubbliche che si tenevano prima della caduta della chiesa nella voragine del Botro.
La banda di Volterra mandata in soccorso di Piombino che stava per essere attaccata dalla flotta ottomana del feroce Khayr al-Din detto il Barbarossa, alleato dei francesi.
Era uno dei giochi preferiti del Cinque-Seicento praticato a Palazzo Baldinotti, in uno stanzone diviso con una rete, dai re e dai gentiluomini che lanciavano una palla con la mano oppure con delle racchette.
La peste che infierì a Volterra e nei Borghi nel 1631 provocò più di millecento morti. Una tragedia che colpì anche monna Ansidonia, protagonista di questa cronaca storica.