12 mete per godersi Volterra in un giorno
Se hai solo un giorno per visitare Volterra dovrai fare delle scelte ponderate su cosa vedere e tralasciare. Ci sono molti punti di interesse: il centro storico è un concentrato di curiosità. Ecco alcuni consigli!

L’estrazione dell’alabastro
L'alabastro viene rinvenuto in masse dalla conformazione generalmente ovoidale, con peso variante da pochi chilogrammi ad alcuni quintali. Arnioni in superficie e nel sottosuolo. Riconosciamo tutte le tipologie e la loro qualità.

L’alabastro nei Secoli
La lavorazione dell'alabastro risale ad epoche antichissime. Se possedete un manufatto può valere molti soldi, da quanto sono pregiati e rari.

La lavorazione della pietra di Volterra
La lavorazione dell'alabastro avviene in locali semplici, chiamati botteghe. Questo passaggio molto delicato è caratterizzato da influssi, abilità e capacità personali e da piccoli segreti individuali gelosamente custoditi.

6 cose da sapere sui Volturi, i vampiri di Volterra
Nell'immaginario collettivo contemporaneo i Volturi costituiscono la congrega di vampiri più potente del mondo. Questa associazione si esprime nel disegno di una confraternita di cui la comunità di genere nutre rispetto.

10 soddisfazioni da avere in Autunno
L'autunno per Volterra è la stagione del suo risveglio. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è il periodo in cui la città torna ad essere se stessa, riprende una dimensione più umana, per certi versi più veritiera.

8 motivi per visitare Volterra d’inverno
La stagione invernale dona a Volterra un fascino intimo e del tutto singolare, avvolgendo la città intera in un clima a metà fra il festoso e il discreto. Le attività da fare non mancano.

Le misteriose foreste fatate di Bauer
Prima di Bauer, nani, troll e folletti non esistevano. O meglio, esistevano, ma non avevano connotati visivi precisi, specifici. John si è ispirato anche a Volterra.

La caduta del Fascismo
Reinserito nella vita cittadina erano accaduti nel frattempo avvenimenti di importanza storica, quali la caduta del fascismo al 25 di luglio, ed io non avevo potuto seguire da vicino le ripercussioni.

Lo spirito Ra e la ginestra
Secondo le tradizioni perdute tramandate oralmente riguardanti il folclore volterrano pagano esiste la figura curiosa di Ra, poi in qualche modo ripresa anche dalle iconografie cristiane. Quanto c'è di vero non si sa, ma questa storia va raccontata così come ci è pervenuta.

10 modi per divertirsi a Primavera
La primavera di Volterra si annuncia con l'esplosione di colori che solo la Toscana sa offrire. Le colline e i dintorni di Volterra si colorano nuovamente, i boschi rinverdiscono, e i prati si ricoprono di fiori.

Tutti gli eventi del Comune di Volterra
Tutti gli eventi del Comune di Volterra votati alla tradizione, alla cultura e ai gusti dei nostri turisti. Da scoprire in ogni stagione!

I detenuti del Maschio
Molti dunque sono i personaggi che, loro malgrado, hanno soggiornato nel castello. A cominciare dai superstiti della celeberrima congiura ordita dalla famiglia dei Pazzi contro Lorenzo il Magnifico

Bandecca Belforti
Bocchino Belforti era stato decapitato, la sua testa era rotolata giù per la scala come un fagotto di stracci. Dalla finestra del suo palazzo a pochi metri dalla torre del Podestà, Bandecca aveva assistito impotente alla scena.

Andrea Andrei
Quando conobbi Drea ero piccino: avrò avuto sei anni. Anche Drea era piccino ed aveva almeno quarant’anni. Era nato per caso il trenta novembre 1882, in Maremma, in quel di Campiglia Marittima, pochi giorni dopo era stato portato a Volterra ed era stato girato alla ruota. Allora…

I giorni del Terrore
L'informazione pervenuta, concisa come un telegramma, trattava di un crollo avvenuto nel Borgo, di gente sorpresa nel sonno, travolta e sepolta sotto le macerie, di soffocate invocazioni di aiuto.

Un po’ in prigione ma quasi per celia
Ordinarono di portarmi in carcere, al Mastio. I nostri scarponi chiodati rimbombavano nel notturno silenzio di Via Nova, e nel capo mi frullava l'idea dì scappare.

Fine dell’incubo
L'emozione di quella domenica, nove di luglio del 1944 fu così intensa da impedire anche alle menti più ordinate di conservare una giusta sequenza degli episodi, cronologicamente disposti. Ci proviamo.

Difficoltà finanziarie al terzo ingresso delle truppe francesi in città
I Volterrani cacciarono i Francesi. Tuttavia quando ritornarono non ci fu «liberté, fraternite, égalité» per nessuno.

Palazzo Solaini: buoni e cattivi
Quando la Repubblica di Salò cominciò a far la faccia feroce, il Palazzo Solaini che fino allora era stato il simbolo dell'inamovibilità volterrana, cominciò a ribollire di imprecisati fermenti.

Leonetto (Brunello) Bruni
Il metodo di insegnamento si basava allora sul classico sistema del bastone e della carota in cui la carota era rappresentata da un buon voto sul registro e il bastone da ciò che il maestro chiamava "castagnaccino".

Liana Millù
Liana Millu venne assegnata al circolo didattico di Volterra dopo aver brillantemente superato un concorso per il passaggio a ruolo. Fu una delle superstiti dello spietato campo di concentramento di Auchwitz,

Il male, il malanno e l’uscio addosso
L'inverno del 1943 non era iniziato con temperature eccessivamente rigide, ma senza dubbio il freddo la gente lo pativa lo stesso, non tanto per la scarsa disponibilità di indumenti, quanto per l'insufficiente alimentazione.

L’importanza strategica di Volterra nella WWII
Il giorno della liberazione della nostra città da parte delle truppe alleate, originò un esplosione di gioia, riaccese le speranze e ridette un impulso di vitalità. Cercheremo di rispondere ad alcune domande precise di quel periodo.

Corso (Picci) Ricci
Era sul tetto del palazzo Inghirami, a spegnere l'incendio della Caserma. In un primo momento c'era riuscito, un minuto dopo si dissolse in una nube di fuoco, in un fragore da Apocalisse.

Emerico (Tobia) Lukacs
«Dichiaro inoltre di essere di pura razza ariana e che non lo sia nessuno dei miei ascendenti, fino alla terza generazione.» Lucaks e Liana se la videro brutta in quegli anni, ma riuscirono a sopravvivere.

Tre lunghi momenti di ieri
Quella fine di giugno del 1944 vedeva gli eventi precipitare con l'inesorabilità di una macina da mulino e tutta la gente, anche quella minuta, presentiva grandi cose imminenti, ma lo scoppio della caserma fu inaspettato.

I tedeschi sono andati! Ma sarà proprio vero?
Stava arrivando l'ottimismo di quanti potevano ancora credere che il peggio fosse ormai passato e che, da un momento all'altro dalla spalletta dei Ponti si sarebbero potuti ammirare i tedeschi in fuga e gli alleati in arrivo.

Sbracioni
Tipi caratteristici o strani si trovano in ogni comunità ed in Volterra non ne sono mai mancati. Tanto per rifarci ad un recente passato, una figura di popolano risalta nella Volterra dell'ante-guerra: era lo Sbracioni.

Vincere… è una parola
I fascisti restavano sempre più isolati, mentre la gente, sotto l'assillo della fame e delle privazioni riversava su loro, quasi più che sui tedeschi, il rancore per quanto accadeva.

Giovanni (Giovannino) Quinziani
Vagabondo n. 1 della città, fu sfortunato fino alla fine della sua vita. Il Quinziani fu capace di ritrovarsi milionario senza far niente e allo stesso tempo da gran viveur e allegro spendaccione riuscì a sperperare tutto.

Le ragazze di San Lazzero
Entravano a sciami dalla porta a Selci, allegre, loquaci come cicale inebriate dal sole d’estate. La dura e ripida salita di oltre cento scalini che dal Borgo accede in città, non scalfiva minimamente il loro innato buonumore. La brezza accarezzava le loro chiome bionde, brune, castane,…

Giovanni Salghetti-Drioli a Volterra. Dall’attività di coordinamento dei lavori di ricostruzione post-bellica di Volterra alla committenza privata.
Nell’immediato dopo guerra l’amministrazione comunale di Volterra stende un primo bilancio dei danni. L’11 luglio 1944 Giovanni Salghetti Drioli viene nominato capo dell’Ufficio Tecnico. L’incarico prevede lo “sgombero delle macerie”, il ripristino dell’acquedotto, la puntellatura degli edifici…

Gli inquilini di Palazzo Solaini
Durante il periodo della seconda guerra mondiale il Palazzo Solaini non era un museo, ma un grande condominio. Tante persone abitarono qui e di ciascuno di loro racconteremo una storia.

5 alberghi di lusso in pieno centro storico
Stare nel centro storico ha pertanto perfettamente senso se vuoi visitare soprattutto i musei e monumenti di Volterra e se hai poco tempo a disposizione.

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Il carattere dei vecchi alabastrai
Si dice che l'alabastraio segua l'andazzo dell'alabastro che percepisce tutte le oscillazioni: se la borsa si inquieta, se la pace è minacciata, se il commercio si turba, l'alabastro lo avverte subito e subito l'alabastraio ne subisce i contraccolpi.

Le grandi porte dimenticate
Conoscere Volterra non vuol dire limitarci solo a quella parte della città tutt'ora esistente, ma estendere in nostra conoscenza anche ai monumenti del passato dei quali oggi non ne abbiamo alcuna traccia o che sono stati dimenticati.

Il terremoto del 14 agosto 1846
Il disastroso terremoto del 14 agosto 1846, che fece tremare a più riprese Volterra e il suo territorio, cagionò danni più gravi di quel che in un primo tempo si potesse pensare.

La lunga storia del Castello di Montemiccioli
Montemiccioli nella sua qualità di terra avanzata del dominio di Volterra, del quale ancor oggi fa da confine e per la sua posizione strategica, durante tutto il Medioevo ebbe una parte alquanto importante.

Alcune novelle sconosciute di Cosimo Villifranchi
Egli fu uno scrittore volterrano discretamente famoso. Tra i suoi amici, che furono numerosissimi tra gli intellettuali ed artisti del tempo, ci fu anche il pittore Salvator Rosa.

Cose Passate / Risveglio
Oggi leggeremo due poesie di Marziale: Risveglio e Cose Passate. Ritornano le giornate buone, di buoni profumi e di nuovi amori; l'atmosfera di festa che corre tra le sue righe è a tratti nostalgica.

Echi e commenti del “Sacco di Volterra” nelle opere di scrittori contemporanei
Per avere un'idea dell'enorme impressione che il sacco suscitò nell'opinione pubblica contemporanea bisogna ricorrere ad alcuni testi.

Che cosa perdettero i volterrani nel sacco del 1472
Molto hanno discusso gli storici sulle responsabilità di Lorenzo nella faccenda del sacco. Forse è più idealizzato e magnificato più di quanto lo fosse veramente.

Personaggi Volterrani nell’Orlando Furioso
Chi sono i personaggi volterrani ricordati nella ottava 13 del Canto 46, l'ultimo dell'opera ariostesca? Questa parte, in genere, viene sempre omessa, rileggiamola.

I fatti del Trenta
Nelle varie rievocazioni di vita cittadina fatte negli ultimi tempi, si accenna spesso agli episodi che sono noti come «I fatti del Trenta». Fu una delle manifestazioni più scoperte della opposizione al fascismo volterrano.

Amalia (Maliusse) Colivicchi
La conoscevano tutti a Volterra, abitava a metà di Via Ricciarelli e stava spesso alla finestra tra trine e pellicce. Viveva con un fratello Washington, detto «Faina», un vecchio fascista, marciò su Roma, piuttosto ridicolo e sopratutto fifone.

Dalle corse alla lunga alle corse alla tonda
Parlare delle origini delle corse dei cavalli a Volterra è un'impresa assai difficile, perché non esistono documenti che ne possono dare testimonianza. Ci appelliamo ai ricordi di chi le ha viste!

Le associazioni di mutuo soccorso
Oggi parliamo delle diverse associazioni di mutuo soccorso e di assistenza, che hanno avuto vita in Volterra dal 1851 e per un lungo periodo di anni sono state di efficace aiuto a tante famiglie bisognose.

La Volterra di Cassola
Cassola non è nato a Volterra ma è figlio dì madre volterrana ed a Volterra ha vissuto a lungo. In un certo periodo ha avuto, anzi, una parte non indifferente nella nostra vita cittadina. Conoscete le opere che parlano delle nostre terre? Ve ne parliamo noi!

Pionieri dell’Automobilismo Volterrano
Abbiamo cercato di rievocare qualche ricordo delle vecchie automobili che, alla folle velocità di dieci, venti chilometri all'ora, si avventavano sulle apocalittiche strade che salivano al nostro poggio.

Monte Volterraio e Monte Voltraio, i due guardiani silenziosi
Il castello medievale elbano sorge su strutture ben più antiche, di epoca etrusca; il passato ritrovamento, lassù, di una moneta volterrana con Giano bifronte e la scritta retrograda «Velathri» potrebbe avvalorare quest’ipotesi.

5 locali originali all’insegna della multifunzione
Una volta erano ristoranti, osterie, bar, pub con precise funzioni e offerte chiare. I locali di oggi, quelli per cui diventa complesso trovare anche solo la giusta denominazione, sono soprattutto luoghi multifunzionali, aperti costantemente, dove mangiare è soltanto una delle attività.

Il mistero delle tre teste
A chiunque siano appartenute, le tre teste scolpite nel tufo nero proteggono la porta da sempre. Tesi diverse si scontrano da sempre sul mistero e sul significato delle tre teste, consumate "dal vento australe e dalla vetustà del tempo"

La Porta del Morto
La morte usciva di casa con il cadavere e poteva rientrarvi solo attraverso la porta dalla quale era sortita. Per i defunti allora veniva costruita questa piccola porta che veniva aperta soltanto per far uscire la salma poi richiusa per proteggere i vivi che ancora abitavano la casa.

La Pietra del delitto
Quelle macchie slavate che ancor oggi si notano sullo scalino e che assumono un più accentuato color rossastro quando la pietra bagnata sta per asciugare sono chiazze di sangue uscito dal corpo martoriato del vescovo-despota Galgano dei Pannocchieschi,

La campana maledetta della Torre del Porcellino
Forse sarebbe bastato un timido rintocco per richiamare l'attenzione di quell'infelice e salvargli la vita. Ma per l'ultima esecuzione, la più spietata, la più iniqua, la più abietta, quella perfida campana era rimasta muta.

Le Orme di Neri Maltragi
Dalla metà del 1800 Le Balze sono state troppo spesso teatro di drammatici episodi di suicidio. La storia che però è arrivata fino a noi è quella di Neri Maltragi, di epoca antecedente. Si parla dell'epoca medievale.

Le messe nere del Patar Tuan
Un fatto oscuro accadde in quel di Cecina, la scoperta della setta di Patar Tuan ha permesso di scoprire un profilo segreto e silente della Volterra degli anni Novanta che non conoscevamo.

Per non perdere il calendario
Ogni quattro anni si turbavano e si arrabbiavano i Volterrani. I più vecchi ritenevano che il bisestile portava un giorno di freddo in più. I più giovani (per darsi aria di saperne più di loro) opinavano diversamente. E' un dilemma che ci hanno lasciato in eredità.