Categoria: Storia


Difficoltà finanziarie al terzo ingresso delle truppe francesi in città
I Volterrani cacciarono i Francesi. Tuttavia quando ritornarono non ci fu «liberté, fraternite, égalité» per nessuno.

Palazzo Solaini: buoni e cattivi
Quando la Repubblica di Salò cominciò a far la faccia feroce, il Palazzo Solaini che fino allora era stato il simbolo dell'inamovibilità volterrana, cominciò a ribollire di imprecisati fermenti.

L’importanza strategica di Volterra nella WWII
Il giorno della liberazione della nostra città da parte delle truppe alleate, originò un esplosione di gioia, riaccese le speranze e ridette un impulso di vitalità. Cercheremo di rispondere ad alcune domande precise di quel periodo.

Tre lunghi momenti di ieri
Quella fine di giugno del 1944 vedeva gli eventi precipitare con l'inesorabilità di una macina da mulino e tutta la gente, anche quella minuta, presentiva grandi cose imminenti, ma lo scoppio della caserma fu inaspettato.

I tedeschi sono andati! Ma sarà proprio vero?
Stava arrivando l'ottimismo di quanti potevano ancora credere che il peggio fosse ormai passato e che, da un momento all'altro dalla spalletta dei Ponti si sarebbero potuti ammirare i tedeschi in fuga e gli alleati in arrivo.

Gli inquilini di Palazzo Solaini
Durante il periodo della seconda guerra mondiale il Palazzo Solaini non era un museo, ma un grande condominio. Tante persone abitarono qui e di ciascuno di loro racconteremo una storia.

Il carattere dei vecchi alabastrai
Si dice che l'alabastraio segua l'andazzo dell'alabastro che percepisce tutte le oscillazioni: se la borsa si inquieta, se la pace è minacciata, se il commercio si turba, l'alabastro lo avverte subito e subito l'alabastraio ne subisce i contraccolpi.

Il terremoto del 14 agosto 1846
Il disastroso terremoto del 14 agosto 1846, che fece tremare a più riprese Volterra e il suo territorio, cagionò danni più gravi di quel che in un primo tempo si potesse pensare.

Alcune novelle sconosciute di Cosimo Villifranchi
Egli fu uno scrittore volterrano discretamente famoso. Tra i suoi amici, che furono numerosissimi tra gli intellettuali ed artisti del tempo, ci fu anche il pittore Salvator Rosa.

Echi e commenti del “Sacco di Volterra” nelle opere di scrittori contemporanei
Per avere un'idea dell'enorme impressione che il sacco suscitò nell'opinione pubblica contemporanea bisogna ricorrere ad alcuni testi.

Che cosa perdettero i volterrani nel sacco del 1472
Molto hanno discusso gli storici sulle responsabilità di Lorenzo nella faccenda del sacco. Forse è più idealizzato e magnificato più di quanto lo fosse veramente.

I fatti del Trenta
Nelle varie rievocazioni di vita cittadina fatte negli ultimi tempi, si accenna spesso agli episodi che sono noti come «I fatti del Trenta». Fu una delle manifestazioni più scoperte della opposizione al fascismo volterrano.

Dalle corse alla lunga alle corse alla tonda
Parlare delle origini delle corse dei cavalli a Volterra è un'impresa assai difficile, perché non esistono documenti che ne possono dare testimonianza. Ci appelliamo ai ricordi di chi le ha viste!

Le associazioni di mutuo soccorso
Oggi parliamo delle diverse associazioni di mutuo soccorso e di assistenza, che hanno avuto vita in Volterra dal 1851 e per un lungo periodo di anni sono state di efficace aiuto a tante famiglie bisognose.

La Volterra di Cassola
Cassola non è nato a Volterra ma è figlio dì madre volterrana ed a Volterra ha vissuto a lungo. In un certo periodo ha avuto, anzi, una parte non indifferente nella nostra vita cittadina. Conoscete le opere che parlano delle nostre terre? Ve ne parliamo noi!

Pionieri dell’Automobilismo Volterrano
Abbiamo cercato di rievocare qualche ricordo delle vecchie automobili che, alla folle velocità di dieci, venti chilometri all'ora, si avventavano sulle apocalittiche strade che salivano al nostro poggio.

Monte Volterraio e Monte Voltraio, i due guardiani silenziosi
Il castello medievale elbano sorge su strutture ben più antiche, di epoca etrusca; il passato ritrovamento, lassù, di una moneta volterrana con Giano bifronte e la scritta retrograda «Velathri» potrebbe avvalorare quest’ipotesi.

Il mistero delle tre teste
A chiunque siano appartenute, le tre teste scolpite nel tufo nero proteggono la porta da sempre. Tesi diverse si scontrano da sempre sul mistero e sul significato delle tre teste, consumate "dal vento australe e dalla vetustà del tempo"

La Porta del Morto
La morte usciva di casa con il cadavere e poteva rientrarvi solo attraverso la porta dalla quale era sortita. Per i defunti allora veniva costruita questa piccola porta che veniva aperta soltanto per far uscire la salma poi richiusa per proteggere i vivi che ancora abitavano la casa.

La Pietra del delitto
Quelle macchie slavate che ancor oggi si notano sullo scalino e che assumono un più accentuato color rossastro quando la pietra bagnata sta per asciugare sono chiazze di sangue uscito dal corpo martoriato del vescovo-despota Galgano dei Pannocchieschi,

La campana maledetta della Torre del Porcellino
Forse sarebbe bastato un timido rintocco per richiamare l'attenzione di quell'infelice e salvargli la vita. Ma per l'ultima esecuzione, la più spietata, la più iniqua, la più abietta, quella perfida campana era rimasta muta.

Le Orme di Neri Maltragi
Dalla metà del 1800 Le Balze sono state troppo spesso teatro di drammatici episodi di suicidio. La storia che però è arrivata fino a noi è quella di Neri Maltragi, di epoca antecedente. Si parla dell'epoca medievale.

Le messe nere del Patar Tuan
Un fatto oscuro accadde in quel di Cecina, la scoperta della setta di Patar Tuan ha permesso di scoprire un profilo segreto e silente della Volterra degli anni Novanta che non conoscevamo.

Cammina Cammina
Il medioevo e il rinascimento volterrano non sono stati rappresentati solo dalla serie tv I Medici Masters of Florence, anche Ermanno Olmi contribuì a questo immaginario e lo fece con la sua opera cinematografica Cammina Cammina. Il film è rimasto nella mente di Olmi per quasi quindici anni.…

Case, ville e castelli sulla via di Siena e a meridione
Le case delle pendici erano raggruppate in una villa o in un castello, oppure isolate, ancora abitazioni o depositi di attrezzi, stalle per l'asino, greggi o mandrie.

Il lavoro agricolo, gli addetti e i contratti
I contratti regolavano i rapporti tra proprietario e lavoratore. Nelle zone meno abitate era in uso il terratico: il proprietario concedeva la terra a un lavoratore, spesso un emigrante, e riceveva una su tante parti di raccolto.

Le case e le ville a meridione e occidente
Era attraversata da una via pubblica che andava verso la Bassa Val di Cecina, esposta a pieno sole, e priva nella maggior parte di fiumi o torrenti di rilievo, e quindi di boschi e albereti, o estese coltivazioni.

L’Era, la via per Pisa-Firenze e Villamagna
La via che da Porta Fiorentina raggiungeva Pinzano e l'Era, continuava il suo itinerario verso Pisa e Firenze costeggiando poderi resi fertili dalla vicinanza del fiume.

Case e ville sulle pendici a oriente e a settentrione
Le pendici orientali tra la città e l'Era erano disseminate di bei poderi, campi coltivati e vigneti di valore.

L’istruzione, il notariato e i libri
Una scuola di grammaticha si trovava nel convento dei Frati Minori, frequentata dai novizi e da giovani. I notai si formavano nelle scuole di ars notaria di Firenze.

Barbieri, merciai e ferrivecchi
Il barbiere del tempo radeva la barba e i capelli e «diminuiva il sangue». I merciai invece erano tra gli artigiani più ricchi della città, in contrapposizione ai rigattieri e ai ferrivecchi.

Gli animali e le attività legate ad essi
Lo giorno se n'andava, e l'aere bruno / toglieva li animai che sono in terra / dalle fatiche loro, scriveva Dante osservando e compatendo gli animali, protagonisti dell'economia medievale.

Legna da ardere e falegnameria
All'epoca in una casa comune il fuoco del camino era acceso per tutta la giornata. Le carpenterie si trovavano soprattutto nella Via Nuova.

Il vestire, l’arte della lana, del ritaglio e gli accessori
Cittadini e gente della campagna indossavano abiti di lana o di lino che era più pregiato e quindi meno comune. Le famiglie abbienti comperavano le stoffe di pregio anche dai mercanti forestieri.

Come si mangiava seicento anni fa
Il pane, il vino e l'olio si trovavano sulla tavola di tutti i cittadini, abbienti o poveri. Il resto poteva essere un lusso, ma il cibo a Volterra non mancava di certo.

Case, stime, affitti e prestanze
I termini usati per indicare l'abitazione erano i comunissimi casa e casetta. Altri termini erano casaccia, e soprattutto casalino o casalino o casellino. Rari erano casolare, casa da signore, casa da lavoratore e palagio, cioè palazzo.

Strutture familiari nel rinascimento
La generica famiglia volterrana dell'epoca era di tipo «patriarcale»: il padre aveva autorità sui figli di casa anche con moglie e prole proprie ed era responsabile degli atti fiscali.

Le vicende e le tensioni sociali dall’introduzione del Catasto
Una situazione molto problematica, la Volterra del 1429 vive fatti molto gravi e ne risente per le ribellioni del popolo nei confronti dei supervisori fiorentini.

L’idea e il bozzetto per il Monumento ai Caduti
Poche parole sull’autore e sulla scelta del suo bozzetto per la realizzazione di una scultura che avrebbe dovuto ricordare il sacrificio dei caduti in quella che fu chiamata “Guerra di Redenzione”.

La manifattura degli alabastri attraverso il XX secolo
Negli ultimi anni dell'Ottocento il panorama dell’artigianato alabastrino si era gradualmente trasformato: la produzione stava ritornando alla tradizione delle botteghe artigiane ed il sistema commerciale dei “viaggiatori” stava perdendo la sua importanza.

Sulle tracce dei Volturi di Twilight
Torna sulle tracce di Edward e Bella, ripercorri i luoghi di New Moon, dove l’arte e la storia millenaria fanno da cornice alla fantasia del romanzo di Stephenie Meyer.

Il tragico incanto di Borchardt
Visitò la prima volta la città forse ai primi del secolo, verso il 1904. Ne rimase profondamente impressionato ed esaltato. Gli sembrò di avere fatto una grande scoperta. Gli dedicò un saggio che fu pubblicato con il titolo «Volterra».

Quando giravano le boscaiole
Le rivedo al tramontar del sole, piegate sotto il carico di legni e di stecchi, racimolati nella tagliata del bosco di Tatti. Erano le boscaiole volterrane.

Raffaella Adriani
Due sposi, Raffaella Adriani di 29 anni e Vittore Amaranti di 30 anni, alabastraio, abitanti in Via Franceschini, sono vittime della maldicenza popolare, gratuita, senza precedenti, fino a sfociare nel dramma del suicidio.

Agostina Pacini
A colpi di accetta e pistola, avevano decimato la famiglia. Il vecchio Giovanni e Adamo erano caduti subito, poi era toccato alla Duilia. Agostina fu colpita da una pallottola dietro l'orecchio, ma sopravvisse per la sfortuna dei due assassini.

Giuseppa Chierici
Storia d'amore finita male tra due ragazze ventenni del Vicolo Belledonne. Giuseppa dopo aver ucciso a colpi di rivoltella la sua compagnia Pia, vide unica soluzione quella di buttarsi dalla finestra di camera sua.

I sonetti d’ammirazione del Fabri
Il forestiero che sale al Poggio è sempre rimasto incantato della nostra città, dei suoi monumenti e, secondo la sua cultura, anche della sua storia. Ranieri Bernardino Fabri ci regala due sonetti dedicati a Volterra.

La consacrazione del Duomo in San Giovanni
A chi entra in Cattedrale da Piazza dei Priori, nella cappella gotica che contiene la preziosa statua policroma della Madonna col Bambino, sfugge quasi completamente un'iscrizione su marmo: il ricordo della consacrazione.

La guerra del 1254 contro Volterra
Causa? Il morbo deIl'epoca! Lotta spietata tra Guelfi e Ghibellini. I Guelfi impongono ai Ghibellini l'allontanamento da tutte quelle città in cui essi abbondavano, sicchè arrivano alle porte della nostra città a far danno.

La Tragedia di San Lazzero
Sconvolse tutta Volterra e ancora molti anziani ne parlano, facendo riferimento anche alle storie che venivano cantate o recitate, come era abitudine di quei tempi, usanza questa che si ripete ancora oggi nel Sud.

I balestrieri della città
Le riforme popolari volterrane del 1320, che fissano a seicento uomini le masnade permanenti cittadine, e a mille gli armati di contado pronti alla chiamata ci informano che un quarto della forza volterrana è costituita da balestrieri.

Ricordi rionali, ricordi di contrada
Il colore rionale in antico era un simbolo araldico, un distintivo delle persone e del luogo, una consacrazione al servizio e al prestigio d'una piccola o grande famiglia di popolo. Un piccolo comune nel grande comune.

Le veglie di Maso
In casa di Maso delle Colombaie c'era sempre veglia, in qualunque stagione. Anche quando il vento, mulinando nella forra, ne usciva fuori a sbalzelloni e schiaffeggiava le piante, i pagliai, le case dei contadini.

Un volterrano ferito a S. Martino. I primi Cacciatori delle Alpi
Tutti i mezzi erano buoni per accorrere a combattere al fine di rendere l'Italia libera dallo straniero. Molti andarono volontari a combattere per l'unità d'Italia e qui ne riportiamo alcune vicende interessanti.

Giovanna d’Austria nel caldo settembre del 1570
Il Concini ci invita a non dire più «che in Volterra sia fresco, che con questo esempio non vi sarà creduto». L'incredibile caldo volterrano del Settembre 1570.

XXIII Brigata Garibaldi
Ci si chiederà perché solo ora e cioè dopo tanti anni si senta ancora il bisogno di rendere la propria testimonianza sulla storia della XXIII bis Brigata Garibaldi "Guido Boscaglia". Molto è già stato scritto su questo argomento.

Il Postribolo Pubblico
Non sempre fra i due litiganti il terzo gode; a volte ha anche la peggio. Così almeno capitava ai tempi in cui quelle case aperte per contrastare il vizio della sodomia. Un fatto di cronaca nera del Seicento.

La ‘ncantatrice di Travale
Le ricerche svolte sulla stregoneria sono varie e molteplici, numerosi i percorsi scelti da studiosi appartenenti spesso a discipline diverse e diverse le interpretazioni, che variano secondo le epoche e i contesti culturali.

La Madonna dei Volterrani
È sorprendente il fatto che una «Madonna» (come quella che porta il titolo di Madonna di San Sebastiano), non dipinta né commissionata in loco ma proveniente dal di fuori, sia diventata la Madonna dei Volterrani.

Il Culto nei secoli
Fra le tante notizie storiche che abbiamo sul culto per la Madonna di S. Sebastiano, vogliamo ricordare l'assidua cura che i nostri avi posero nel celebrare la festa annuale alla terza domenica di settembre.

Ricordi della Festa della Madonna
La festa della Madonna di S. Sebastiano, che si svolge a Volterra a metà del mese di settembre, molti anni fa, era veramente una solennità attesa dai volterrani. La fiera, il palio dei cavalli, spettacoli pirotecnici e poi tutti al Teatro.

L’uovo e la Mandragola
Accenniamo i tratti peculiari che contraddistinguono il gruppo degli alabastrai all'interno della comunità volterrana. Dai testi orali raccolti emergono gli elementi più significativi della mentalità alabastrina.

La Filodrammatica
Ora il teatrino del Santuario dorme: sarà un sonno eterno, o solo un giusto riposo dopo tante attività e dopo tanti successi? La filodrammatica di Volterra del teatrino di San Francesco.

La velenosa Falange Volterrana
Il temibile ragno di Volterra. Mortale! Molto è stato scritto su questa specie di ragno e già in tempi remoti diversi autori si sono occupati di studiare clinicamente e sperimentalmente l'azione tossica di esso.

Carducci nella terra natia della madre
Nella visione piena e accorata della Maremma toscana, il Carducci comprendeva a buon diritto anche Volterra, città di sua madre Ildegonda Celli.

La mia esperienza all’Orfanotrofio Ricciarelli
L'Orfanotrofio Ricciarelli fu istituito a seguito di un legato di Lire 50.000, disposto dalla espressa volontà testamentaria del Cav. Mario Ricciarelli. Quindi si risale, forse, al 1886 ed ebbe come sua prima sede l'Ospizio di Santa Chiara.

Accademia dei Sepolti
L'Accademia dei Sepolti, una fra le istituzioni cittadine più antiche e curiose; venne fondata il 17 marzo 1597 da quattro giovani volterrani.

Il saluto dei re e dei principi di Casa Savoia
Il 22 ottobre 1925 ebbe l'alta ventura di accogliere entro la cinta delle sue vetuste mura il Re dell'Italia nuova, che regalmente si era mosso per assistere al rito di riconoscenza in memoria dei suoi gloriosi caduti nella grande guerra.

Ponte della Quagliera
Il Ponte della Quagliera, posto all'incirca a metà strada tra Saline e le Moie Vecchie è sempre stato, fin dalla mia infanzia, la meta preferita di piacevoli passeggiate. Alcune mie memorie!

La Ferrovia della Saline Volterra
La ferrovia venne inaugurata domenica 15 settembre 1912 alla presenza di numerose autorità cittadine, dei comuni limitrofi e dei rappresentanti del governo. Ma prima che il progetto prendesse piede, non pochi furono gli ostacoli!

Sulle orme di Salvator Rosa
Pittore, incisore e poeta italiano di epoca barocca. Nato partenopeo, attivo oltre che nella sua città, anche a Roma, Firenze e Volterra; fu un personaggio eterodosso e ribelle, dalla vita movimentata.

Pianisti, cantanti e pazzerelli
Negli anni in bilico fra il secolo Ottocento e Novecento, nelle giornate di festività ufficiali, era consuetudine che le strade del poggio venissero scosse dal suono della banda cittadina. E se non era la banda, ci pensavano tanti eccellenti personaggi a tirar su del ritmo!

Palline e Pattoni
Se al vecchio volterrano tu chiedessi a bruciapelo d'impostar l'equazione «palline e scapaccioni» lì per lì lo metteresti nel pallone. Ma subito dopo, aprendosi in un largo sorriso: - Madonna!... quanti! -,

Dama volterrana alla corte della principessa
Ritrovata una antica lettera di Elena, figlia di Baldassarre di Michele Bava e vedova di Minuccio Minucci inviata a Francesco de’ Medici in cui ricorda la devozione alla casa regnante. Altri tempi!

Quei libertari dell’alabastro
La parola alabastraio a Volterra evoca un modo unico e singolare di porsi verso la vita e verso la Storia, dove lo spirito toscano e le idee libertarie s’intrecciano indissolubilmente.

Bruno Landi
Il ricordo di Bruno Landi ha riportato alla mia mente gli anni lontani della nostra giovinezza, le liete brigate, le smerendate» del lunedì, le scorribande canore nelle sere di bel tempo ed i primi passi verso una sistemazione economica.

Intorno al Palazzo Minucci Solaini
Con un salto entrai nel palazzo Solaini bussando alla prima porta dove a quell'epoca c'era un laboratorio di scultura e dove speravo di essere accolto come garzone. Ricordi di una vita fa!

Ai tempi in cui chi sbagliava pagava
Molto spesso il Seicento vien descritto come il secolo degli abusi e dei soprusi, forse per un'errata interpretazione manzoniana della storia, ma il documento che ci è capitato ci dice tutt'altro.

Robusto (Ticche) Tani
Si chiamava Robusto ed era originario di Pomarance, scaturito dalla numerosa famiglia dei Tani. E robusto lo era davvero. Bastava vederlo all'opera nel suo ingrato mestiere di muratore, percorrere instancabile ogni angolo della Salina di Volterra.

Alla ricerca della chioccia dai pulcini d’oro
Le nostre nonne ci avevano raccontato più di una volta la storia della chioccia con i pulcini d'oro che per una strana magia se ne stava nascosta sul culmine del Poggio alla Rocca. Questa fiaba era forse l'ultimo anello di una serie di leggende che il passato ci ha tramandato.